Lisa Herbrich travolta e uccisa da camion rifiuti a Napoli: «Il messaggio sulla sicurezza stradale non oscuri il suo ricordo»

L'associazione Esn: «Sia la sua persona al centro dell'attenzione»

Lisa Herbrich
Lisa Herbrich
di Ferdinando Gagliotti
Mercoledì 24 Aprile 2024, 18:24 - Ultimo agg. 18:38
3 Minuti di Lettura

Il dolore per la morte di Lisa Herbrich, ragazza tedesca 27enne travolta da un camion dell’Asìa mentre percorreva via Foria a bordo di una bici a noleggio, ha scosso profondamente la comunità accademica napoletana. Dalla Federico II è arrivato anche un messaggio di cordoglio firmato dal rettore Matteo Lorito: «Lisa, una ragazza solare, aveva scelto di compiere nelle nostre aule, una parte del suo percorso di formazione magistrale, per arricchire la sua crescita professionale e personale. Un drammatico evento le ha portato via la vita e i sogni».

L'associazione Esn Napoli, organizzazione che con Lisa aveva stretto un profondo legame di amicizia, ha invece risposto alle proposte provenienti da altre associazioni per commemorare la ragazza, tra cui una fiaccolata in via Foria. «Alla fine della giornata di ieri abbiamo perso un'amica - spiega un'esponente di Esn al Mattino -, e leggere certe cose sul web ci fa male prima come persone e poi come associazione. Lisa aveva finito il suo Erasmus a Napoli a febbraio, e in questa settimana era tornata in città per stare con noi.

Lei era ed è una nostra amica: fino a domenica notte, poche ore prima del tragico fatto, siamo stati assieme.

Tra le cose che ci ha fatto male leggere c'è questa idea della fiaccolata. Non perché non apprezziamo l'idea, anzi. L'intenzione è meravigliosa e siamo assolutamente d'accordo sul mandare un messaggio contro la velocità e la guida spericolata a Napoli. Però ciò che per noi è importante, prima di tutto, è ricordare Lisa, la nostra amica, la persona solare e amabile che era. Non spostando la centralità del messaggio dalla sua figura al problema degli incidenti stradali. Siamo in contatto con la famiglia e gli amici più stretti di Lisa. Siamo stati tra i primi ad accorrere sul posto al momento dell'incidente.

Ora a noi piacerebbe creare e gestire un'iniziativa sulla base di ciò che era la persona di Lisa, dopo aver passato una giornata tra ospedale e polizia, facendo da tramite con famiglia e amici. Nulla togliendo, ripetiamo, alla rispettabile e del tutto condivisibile volontà delle altre associazioni di rimarcare l'importanza della sicurezza in strada. Depositare una bicicletta bianca in onore di Lisa quando non ha mai avuto niente a che fare con quel mondo, non è ciò che vorremmo. A breve decideremo, assieme alla sua cerchia di affetti, le modalità dell'iniziativa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA