63 anni. Tanto è durata la vicenda dell'ecomostro di viale Colli Aminei, un enorme palazzone di cinque piani costruito negli anni '60 e mai portato a termine che, nel corso degli anni, era diventato un ritrovo di senzatetto, tossicodipendenti e malintenzionati d'ogni specie. Pochissime ore fa è arrivata la notizia che gli abitanti del quartiere tanto aspettavano: finalmente, grazie anche all'accordo con i proprietari della struttura diroccata, a inizio maggio partiranno i lavori di demolizione del manufatto. Lavori che, in verità, erano stati ordinati dal Comune di Napoli già ai primi anni 2000 ma che si erano persi in un mare di ricorsi e vicende legali.
Il Tar nel 2001 aveva annullato la decisione del Comune di procedere all'abbattimento per un difetto di forma ma nel 2020 il Consiglio di Stato ha completamente ribaltato la decisione del tribunale amministrativo, ordinando la demolizione dell'edificio.
I lavori saranno realizzati seguendo uno schema ideato per apportare meno disagi possibili ai residenti. Anzitutto, come ha raccontato il consigliere comunale Gennaro Acampora, che ha seguito da vicino la vicenda, si procederà alla rimozione manuale delle superfici esterne. Poi si procederà alle procedure meccanizzate per la rimozione totale dello scheletro dell'edificio. Le tempistiche, come ha spiegato ai cittadini l'assessore all'Urbanistica Laura Lieto, seguiranno un cronoprogramma pensato per ridurre anche i prevedibili disagi dovuti al transito degli automezzi pesanti adibiti al prelievo delle macerie. Questa ultimissima fase, infatti, dovrebbe svolgersi nel periodo di chiusura delle scuole, in modo da non congestionare ulteriormente il traffico in una zona già abitualmente trafficata. L'intero iter dei lavori, secondo quanto stabilito dall'assessorato all'Urbanistica del Comune di Napoli, dovrebbe durare circa due mesi.
«Ricordo che ero un bambino - ha spiegato Acampora - e andavo a scuola a pochi metri da quell'edificio del quale già da tantissimi anni si parlava di demolizione. Oggi finalmente grazie anche all'impegno dell'assessorato all'Urbanistica si chiude una vicenda che aspettava da troppo tempo di essere risolta. È stato un lavoro corale che ha visto protagonisti oltre ai soggetti istituzionali anche e soprattutto i cittadini ed i comitati civici di quartiere che si sono impegnati in primissima linea raccogliendo firme, inoltrando petizioni e tenendo alta l'attenzione su questa difficile vicenda. Vogliamo inoltre sottolineare anche la disponibilità del proprietario della struttura che ha messo a disposizione i progetti di demolizione atti a ridurre al minimo l'impatto sulla viabilità. Vent'anni fa l'ultimo tentativo di abbattere quella struttura - continua il consigliere comunale - oggi finalmente arriva la risposta a quei cittadini che l'aspettavano da tanto tempo».