Napoli, esplosione in un garage e fiamme: giallo sulla morte di un uomo a Barra

Il corpo trovato a venti metri di distanza dal luogo dell'incendio: ancora incerte le cause del decesso

L'intervento dei vigili del fuoco
L'intervento dei vigili del fuoco
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Venerdì 10 Maggio 2024, 23:33 - Ultimo agg. 12 Maggio, 10:00
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Napoli, nel quartiere di Barra si è verificata un’esplosione all’interno di un garage dove si è sviluppato un grande incendio. Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato il corpo senza vita di un uomo a venti metri di distanza dall’ingresso della struttura in fiamme. 

La grande paura è arrivata all’ora del pranzo; l’intero quartiere, intorno alle 13, è stato scosso da una violentissima esplosione, seguita da una gigantesca nuvola di fumo nero che si è sviluppato in una stradetta laterale, via Cupa Vicinale di Bolino, a pochi metro dall’affollatissima via Bartolo Longo. Mentre le persone che abitano nelle vicinanze lanciavano l’allarme, una gazzella dei carabinieri era già in movimento: i militari hanno sentito l’esplosione dentro la stazione e non hanno atteso la chiamata d’emergenza per correre sul posto. Poco dopo sono arrivati anche i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme. Nel frattempo una chiamata di soccorso medico ha consentito di accertare il decesso dell’uomo. 

Ma cosa è accaduto in quel garage di una strada di Barra che vira verso la campagna? Lo stabiliranno le indagini che sono affidate ai carabinieri. Per adesso è tutto un rincorrersi di ipotesi che troveranno le prime conferme solo quando verrà eseguita l’autopsia sul corpo dell’uomo deceduto, Vincenzo Roselli di 46 anni.

Il problema è che tutt’intorno a questo evento si materializzano particolari che non consentono una lettura netta, precisa, sulla sequenza di eventi che ha causato la tragedia di una morte, ecco perché le indagini saranno necessariamente lunghe e complesse, anche se per adesso la questione è stata rubricata sotto la voce “incidente”.

Di primo acchito s’era immaginato che la potente esplosione fosse stata generata dal serbatoio di un’auto alimentata a gas.

Questa ipotesi avrebbe consentito di chiarire subito la maggior parte dei dettagli della vicenda. L’esplosione di un serbatoio a gas è compatibile con un violento spostamento d’aria che avrebbe potuto scagliare l’uomo a tanti metri di distanza causandogli anche lesioni irreversibili; quello stesso evento sarebbe stato compatibile con lo sviluppo del poderoso incendio che ha avvolto il garage accosto all’abitazione di Vincenzo Roselli, proprio in fondo alla stradina di Barra. 

Però i vigili del fuoco, dopo un primo sopralluogo hanno spiegato di non aver trovato nessun elemento capace di attribuire l’esplosione a un serbatoio di gas. Sicché il nastro delle ipotesi si è riavvolto.

Dopo ulteriori approfondimenti, nel pomeriggio di ieri l’esplosione è stata attribuita, ma ci sono ancora analisi in corso, al serbatoio di un’auto a benzina, una Fiat 500, parcheggiata proprio all’interno del garage della vittima.

Però questo dettaglio fa percorrere una strada differente alla ricostruzione della vicenda, perché il serbatoio di un’auto a benzina non esplode per un’imperizia nella manutenzione, come s’era immaginato inizialmente. Gli esperti del settore spiegano che l’esplosione del serbatoio di una vettura alimentata a benzina si verifica raramente ed è, nella quasi totalità dei casi, la conseguenza di un incendio, non la causa.

Se queste supposizioni fossero confermate, dunque, nel garage al momento dell’esplosione era già in corso un incendio che ha, in seguito, provocato la deflagrazione del serbatoio. Però questa ipotesi genera un forte dubbio sul luogo del ritrovamento del corpo senza vita del 46enne. Se non c’è stata un’improvvisa esplosione perché è stato sbalzato fuori del garage, a una così grande distanza? 

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Nel novero delle possibilità rientra anche quella di un malore dell’uomo mentre si trovava all’interno del garage. Potrebbe essersi sentito male e aver cercato di uscire per chiedere aiuto, magari dimenticando nell’autorimessa una sigaretta accesa dalla quale si sarebbe poi sprigionato l’incendio che ha causato lo scoppio.

Siccome nel vaglio delle possibilità non bisogna lasciare nulla di intentato, c’è anche la possibilità che il povero Roselli non fosse solo nel garage e che possano esserci stati eventi, non individuabili al momento, che hanno portato alla morte dell’uomo e al successivo incendio. Ovviamente, va ribadito, si tratta di semplici ipotesi.

Solo l’autopsia sul corpo dell’uomo consentirà di chiarire gran parte dei dubbi. Solo dopo quell’esame sarà possibile individuare una strada più precisa lungo la quale indirizzare le indagini. Per adesso l’evento è considerato un incidente, anche se i dettagli da chiarire sono ancora tanti.

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