Napoli, Mattarella consegna la Medaglia d’Oro alla famiglia di Anatolij Korol

Il 38enne ucraino tentò di sventare una rapina nel 2015

Famiglia di Anatolij Korol
Famiglia di Anatolij Korol
Giovedì 28 Marzo 2024, 10:05
4 Minuti di Lettura

Nel 2015 tentò di sventare una rapina e perse la vita, ucciso mentre era con la figlia di 18 mesi. Carabinieri e Cassa Edile della Provincia di Napoli celebrano il gesto eroico di Anatolij Korol, insignito dal Presidente Mattarella della medaglia.

Era il 29 agosto del 2015 e, a Castello di Cisterna intorno alle 19.30, due malviventi, entrambi con il volto completamente coperto con caschi e maschere di colore nero, giungevano presso un supermercato di via Selva a bordo di uno scooter. Mentre il conducente attendeva fuori il centro commerciale, il passeggero faceva immediata incursione all’interno del market dirigendosi verso le casse.

In quel frangente, Anatolij Korol, muratore 38enne di nazionalità ucraina che si trovava all’esterno del negozio, dove aveva appena terminato di fare la spesa in compagnia della figlioletta di 18 mesi, percepite le intenzioni dei due malviventi, lasciò il carrello con la bimba e tentò di bloccare il conducente dello scooter.

Lo afferrò per la cinghia di una sacca che portava a tracolla, ma quest’ultimo riuscì a divincolarsi abbandonando la sacca, irrompendo anche lui nel supermercato.

Anatolij seguì i due malviventi all’interno del negozio e dopo un’energica, prolungata colluttazione con il rapinatore armato di pistola, riuscì ad immobilizzarlo a terra. Durante la colluttazione tra i due, l’altro malvivente capì dell’impossibilità del complice di liberarsi dalla morsa di Anatolij e intervenne. Prima colpendo il 38enne con violenti pugni, poi aggredendolo al capo con una penna usata alla stregua di un pugnale e, infine, appropriatosi dell’arma impugnata dall’altro rapinatore, esplodendo due colpi che colpirono il malcapitato all’emitorace e alla coscia sinistra e ne provocarono il decesso.

Anatolij Korol lasciava così la moglie Nadiya e le figlie Anastasiya (all’epoca 14enne) e Lisa (di soli 18 mesi). La pressante attività di indagine consentì di arrestare, il 5 settembre del 2015, per omicidio, rapina aggravata e porto abusivo di armi, i due rapinatori che si erano nascosti a Scalea, in provincia di Cosenza. Durante le operazioni furono denunciate anche altre due persone che avevano fornito rifugio ai due indagati.

Il completamento dell’attività investigativa del comando provinciale di Napoli consentiva poi di individuare e arrestare in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell’ottobre 2015, gli altri due complici della rapina, ritenuti responsabili di aver effettuato il sopralluogo propedeutico all’azione delittuosa e finalizzato ad acquisire informazioni relative alla consistenza dell’incasso e di aver fornito l’arma ed il motociclo utilizzati nel delitto.
A seguito del processo di primo grado, i primi tre sono stati condannati alla pena di 20 anni di reclusione, mentre il quarto, alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione.

Video

Il 2 ottobre 2015, presso il Quirinale, il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, ha consegnato ai familiari di Anatolij Korol la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.

Questo gesto vuole essere un segno di riconoscimento e gratitudine per il sacrificio di un uomo che diede la propria vita per difendere i valori di giustizia e solidarietà. La consegna della donazione è stata un momento di grande significato e unità nella condivisione del dolore e nell'affermazione dei valori di solidarietà e giustizia.

La moglie di Anatolij, Nadiya, ha voluto rilasciare questa dichiarazione: «Il ricordo del mio caro marito è mantenuto vivo grazie al profondo amore che ci univa, e trova continuità nelle nostre figlie. Il suo gesto di grande coraggio è ancora oggi ricordato con gratitudine dai carabinieri, i quali lo trasformano in un sostegno tangibile grazie alla loro assistenza e protezione. Il supporto che la mia famiglia riceve dall'Arma dei Carabinieri e dalla Cassa Edile di Napoli ha per me un valore inestimabile. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento ai vertici di tali istituzioni, tra cui il Generale Antonio De Vita, il presidente Rodolfo Girardi , il vice Presidente Dott. Valerio Medici e il Generale Enrico Scandone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA