Trasporti, a Napoli è un’odissea: «Fermi bus e funicolari, centro storico isolato»

Sciopero dei lavoratori iscritti alla Usb massiccia adesione nei mezzi su gomma

La stazione di Garibaldi chiusa da metà mattinata per lo sciopero
La stazione di Garibaldi chiusa da metà mattinata per lo sciopero
di Gennaro Di Biase
Venerdì 17 Febbraio 2023, 23:46 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 09:05
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Trasporto pubblico: nuova giornata di caos, rabbia e disagi. A pochi giorni di distanza dai test sui nuovi treni Caf che hanno stoppato la linea 1 della metropolitana, per lo sciopero nazionale Usb di ieri si sono fermate tutte le funicolari, i servizi intermodali, la stragrande maggioranza dei bus, le linee della Circumflegrea, e ritardi fino a «50 minuti» per la Circum da Sorrento. La sopracitata linea 1 ha svolto la tratta limitata Dante-Piscinola. I disservizi sono ormai all’ordine del giorno (anche per la prossima settimana sono previste verifiche e chiusura della linea 1) per turisti (con gli Alibus a singhiozzo) e non. Di fronte a questo calvario, tanti napoletani hanno alzato bandiera bianca. Traffico intenso nelle ore di punta e strade semideserte nel resto della giornata. Insomma, se il trasporto pubblico non funziona, si fa a meno di uscire di casa. Con buona pace degli incassi per le attività commerciali e delle impennate del tasso di assenteismo scolastico. 

Il riassunto della rabbia lo fa un utente esasperato sulla pagina Facebook Anm: «9 febbraio: metro chiusa per prove tecniche. 14 febbraio: metro chiusa per prove tecniche. 17 febbraio: metro chiusa per sciopero. Massimo rispetto per il vostro lavoro e i vostri diritti, ma anche per i nostri!». Anm, in mattinata, parlava di un’adesione del «30%». Ma, nonostante le fasce di garanzia fino alle 9.30 circa e nel tardo pomeriggio, le percentuali sono salite col passare delle ore, tanto che i sindacalisti Usb parlano di «punte dell’80%», valide anche per il servizio Alibus Capodichino-Stazione-Beverello. Nei fatti, si sono via via fermate tutte le funivie (compresa la Centrale, oltre a quelle di Mergellina e Montesanto, mentre quella di Chiaia è chiusa da mesi per i noti lavori di manutenzione). Gravi i disservizi anche per la linea 1 della metro, che ha funzionato, a partire dalle 10.30 sul percorso Dante-Piscinola. Tagliata fuori, in pratica, tutta la zona della city (Toledo, Municipio e Garibaldi). Sia Anm sia Eav hanno provato a limitare le chiusure degli impianti sostituendo i lavoratori mancanti con personale non scioperante. I tempi difficili non sono però alle spalle: martedì e giovedì prossimi ci saranno due stop della linea 1 dalle 9 alle 17. Sempre a causa dei test da portare avanti sui nuovi treni Caf, col personale di Ansfisa (cioè del Ministero) che resta in agitazione sindacale e non può portare avanti verifiche notturne che eviterebbero disagi a centinaia di migliaia di napoletani. 

I lavoratori Usb rivendicano un miglioramento delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale.

Lo stop di 4 ore dalle 9 alle 13 è stato deciso invece dagli iscritti Confail Faisa per la divisione automobilista Eav. «Ottima l’adesione a Napoli ed in Campania – commenta Adolfo Vallini dell’Usb – I primi dati registrano un adesione del 100% a Capri, i lavoratori della società Atc non hanno ancora percepito lo stipendio di gennaio e vantano 4 mensilità di ticket arretrati. In Anm, il trasporto di superficie ha visto un adesione dell’80% da parte degli autisti della linea Alibus con un dato di adesione medio complessivo del 70% che si è aggirato intorno al 100% in serata». Disservizi anche in provincia: «Per quanto riguarda le linee flegree l’adesione è stata massiccia, del 60% dei dipendenti - spiega Enzo Pinto dell’Usb, dipendente Eav - Sono state ferme in mattinata e in serata. Per le vesuviane, il servizio è stato a singhiozzo, con adesione al 30%. La linea da Sorrento ha viaggiato con punte di 50 minuti di ritardo. Uno sciopero bianco». 

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Come riportato dal Mattino nei giorni scorsi, sulla crisi trasporti si muovono le associazioni: «Quanto sta accadendo - dice l’avvocato Angelo Pisani, presidente di Noi Consumatori - è gravissimo. E il motivo alla base è senza precedenti: riguarda la società Ansfisa, impresa del Ministero, che, come riferito dai sindacalisti, non intende eseguire controlli ed omologazioni nelle ore notturne per evitare di pagare gli straordinari ai dipendenti. Così a pagare sono i malcapitati utenti napoletani, privati per giorni del loro sacrosanto diritto. Stiamo già prestando assistenza legale ai primi utenti. Adotteremo tutti gli strumenti di Legge per far ottenere loro i giusti risarcimenti dei danni subiti, siano essi danni da perdita di chances, patrimoniali, da stress, perdita di opportunità o altro. Chiediamo il commissariamento della società romana che sta producendo gravi ed irreparabili danni ai cittadini napoletani e che vengano adottati tutti i provvedimenti per ripristinare immediatamente la regolarità delle corse senza interruzioni».

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