«Questa mostra è l'occasione di riflettere sui rapporti tra Napoli e la Spagna, non di sudditanza, ma di integrazione. Un'occasione per riflettere anche sull'Europa». Così il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, introduce «Gli spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale», il percorso espositivo a cura di Riccardo Naldi e Andrea Zezza, realizzato al museo di Capodimonte sotto l'egida del direttore Sylvain Bellenger.
Oggi l'inaugurazione con il ministro, con il governatore Vincenzo de Luca (che a margine parla del problema della sicurezza in città e invita a bloccare rigorosamente la vendita di alcolici ai minori, nelle notti della movida) e con il sindaco Gaetano Manfredi («Un po' in ritardo, perché rimasto bloccato nel traffico», non manca di sottolineare Bellenger, a proposito delle difficoltà nei trasporti e, nel suo intervento, sottolinea anche la carenza di personale in organico).
L'opera più importante riportata a Napoli dopo 400 anni è la «Madonna del pesce» di Raffaello. Ed è strettissimo il legame fra pittura e scultura. Tra i 66 dipinti e sculture selezionati, ci sono l'Adorazione dei magi di Marco Cardisco (che apre il percorso d'arte), San Biagio di Pedro Fernandez, la Sacra famiglia con san Giovannino di Pedro Machuca.
E questa reinterpretazione, scambio tra le due culture, è sostenuta dal mecenatismo degli ordini religiosi e dell’aristocrazia. Difatti, tanti lavori commissionati allora restano nelle chiese cittadine, da San Giovanni a Carbonara al convento di San Severino e Sossio, fino a San Giacomo degli Spagnoli, individuate in un tour speciale promosso nei fine settimana tra aprile e giugno.
Al museo di Capodimonte la mostra si può visitare fino al 25 giugno 2023. E, la prossima domenica, 19 marzo, si può prenotare il tour con i curatori.