Bagnoli, svolta bonifica: «Sbloccati 1,2 miliardi»

I fondi nel decreto approvato dal governo serviranno per il risanamento e il rilancio

Bagnoli
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di Gennaro Di Biase
Martedì 30 Aprile 2024, 23:30
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Finanziati del Consiglio dei ministri tutti i progetti per Bagnoli. Ad annunciare i fondi per la bonifica dell’area dell’ex Italsider è stato il ministro Raffaele Fitto. L’annuncio segue l’approvazione del decreto Coesione, in cui c’è «un segnale importantissimo e rilevantissimo per la Campania e per Napoli, quello del finanziamento con 1 miliardo e 200 milioni dell'intervento di Bagnoli - ha dichiarato Fitto in conferenza stampa - Penso che sia già un primo segnale di come poter spendere bene le risorse. E soprattutto, questo è un elemento importante, spenderle non su linee di azione generiche ma su progetti che hanno avuto il vaglio, l’approvazione e la certificazione e sono direttamente cantierabili».

Alcuni cantieri potranno partire subito, ha spiegato ieri il sindaco Gaetano Manfredi (cioè le opere idrauliche e stradali).

Per altre opere, invece (come la messa in sicurezza della colmata) bisognerà aspettare i 6 mesi di tempo chiesti dai progettisti per portare a termine gli approfondimenti. Il dato fondamentale, però, è che, con il provvedimento di ieri, «la copertura finanziaria su Bagnoli è completa», ha commentato il primo cittadino di Napoli.

Mentre il governatore della Campania Vincenzo De Luca attacca il ministro Fitto per la questione legata al mancato sblocco dei Fondi Sviluppo e Coesione da 5,9 miliardi per Palazzo Santa Lucia, da Roma arriva lo stanziamento per un’area cruciale del capoluogo campano. Come argomentano da Palazzo Chigi, il decreto legge Coesione approvato ieri in Consiglio dei ministri prevede infatti la possibilità di finanziare alcuni interventi ritenuti strategici. In questo contesto, il decreto destina 1,2 miliardi di euro alla realizzazione di interventi di bonifica e riqualificazione di Bagnoli. La misura arriva poco dopo l’intesa trovata un mese fa sulla messa in sicurezza della colmata, nel corso di una cabina di regia ad hoc cui presero parte il sindaco-commissario Manfredi e lo stesso Fitto: la colmata a mare resterà dov’è da decenni, ne verrà rimosso solo un 10%, cioè la parte maggiormente inquinata. Altro tema caldo per il futuro di Bagnoli è la vicenda dello stadio: com’è noto, il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha dichiarato pubblicamente di ambire alla costruzione di un nuovo impianto proprio nell’area dell’ex Italsider, ma l’orientamento del Comune resta quello di agire sul Maradona di Fuorigrotta.

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Prende dunque forma la nuova Bagnoli, con la bonifica e il parco urbano. Per le opere private, invece, sono già in corso le operazioni di ricerca degli investitori da parte di Invitalia. A spiegarlo è il sindaco, soddisfatto del provvedimento di Palazzo Chigi: «Appena sono diventato commissario di governo, abbiamo dato un grande impulso per il completamento dei progetti - ha detto ieri Manfredi - Con questo miliardo e duecento milioni si coprono tutte le opere previste a Bagnoli: il completamento della bonifica a mare, per circa la metà di questo importo. E l’altra metà riguarda gli interventi infrastrutturali, il sistema stradale e quello fognario, compreso il rifacimento dei collettori. Bagnoli è attraversata da uno dei collettori più importanti della città, quello del vallone di Sant’Antonio»

«Poi la realizzazione del waterfront e il parco urbano. Sono stati finanziati questi progetti, tutti messi a punto e cantierabili. Sulla bonifica a mare - aggiunge - stiamo facendo fare un approfondimento sul tema della riduzione della colmata. Il progetto per la riduzione completa è già disponibile. Adesso stiamo valutando una riduzione parziale, come ci è stato chiesto dalla Commissione di valutazione ambientale nazionale. I progettisti hanno chiesto 6 mesi di tempo per gli approfondimenti. Entro fine anno sarà cantierabile. Abbiamo la copertura finanziaria per avviare le gare, alcune partiranno subito: le infrastrutture idrauliche, stradali e il parco urbano, di cui è al termine il progetto esecutivo. Sulla vendita dei suoli, le infrastrutture pubbliche torneranno alla città, come il parco pubblico, il lungomare e i sottoservizi. Nei terreni dove ci sono investimenti privati, avendo ora un quadro preciso di tempi e finanziamenti, con Invitalia abbiamo concordato che cominceranno, di pari passo con le bonifiche già in corso, a operare sul mercato nazionale e internazionale per trovare investitori per le opere private».

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