Buonajuto: «Scontro De Luca-Fitto basta veleni, si dialoghi»

L'appello del sindaco di Ercolano

Il sindaco Buonajuto
Il sindaco Buonajuto
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 8 Maggio 2024, 06:38
4 Minuti di Lettura

«I toni di De Luca sono troppo esasperati per la figura istituzionale che ricopre ma...».

Ma?

«Ma se non li avesse usati il problema non sarebbe mai venuto alla luce», ragiona Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano ed esponente di primo piano di Italia Viva riferendosi allo scontro sui fondi Fsc per la Campania ancora bloccati. Una partita che in questa regione vale quasi 6 miliardi e da mesi è al centro di un scontro durissimo tra il governatore Vincenzo De Luca e il ministro per la Coesione Raffaele Fitto.

Anzitutto cosa rappresentano questi fondi per un sindaco?

«Ho un confronto continuo con moltissimi colleghi. E al di là di differenti visioni politiche siamo tutti d’accordo su una cosa: sono una straordinaria opportunità per il Paese e per chi amministra. Per capirci, ad Ercolano abbiamo la linea ferroviaria che ci taglia in due, dividendoci dal mare. Ma se senza in fondi Fsc abbiamo le mani legate: non possiamo fare nulla».

Lo scontro però sinora non ha portato ad alcun risultato. E nemmeno i toni duri del governatore.

«Al netto dei toni utilizzati il tema vero vale 6 miliardi e deve sbloccarsi.

Ma ho l’impressione che tutti si siano concentrati sui toni di De Luca, sul bon ton che c’è o non c’è, e non sulla vera questione».

Quale?

«Questi soldi sono nevralgici per riqualificare il sistema delle infrastrutture in decine e decine di comuni, è un’occasione su cui non bisogna perdere tempo. Eppure è diventato un nodo politico quasi inestricabile».

Il suo collega di Napoli, Gaetano Manfredi, è per il dialogo istituzionale con il governo. Tanto che su questo punto è andato in rotta di collisione con De Luca. Ma i soldi per palazzo San Giacomo arrivano.

«I toni di De Luca sono troppo esasperati per il ruolo istituzionale che ricopre ma se non li avesse usati, siamo onesti, il problema non si sarebbe mai posto. Siamo sicuri che se non avesse alzato i toni il governo avrebbe inserito i fondi Fsc nella sua agenda?»

Dica lei.

«Credo di no. Ma ora, detto questo, è arrivato il momento che i toni si abbassino e tutto si riporti sul piano del dialogo istituzionale. E bene ha fatto il sindaco Manfredi a ribadirlo. Ma se il ministro Fitto usa a pretesto i modi di De Luca per bloccare tutto sarebbe molto grave. Guai a tenere in ostaggio la Campania a causa di qualcuno o per un pretesto. Ma per il ruolo istituzionale che ho, dico che servono toni educati e consoni al ruolo».

Quindi?

«Io credo che alla fine il senso di responsabilità prevarrà: molte opere sono già state appaltate e i sindaci non possono essere ostaggio. Il ministro Fitto quindi deve mettere al primo posto l’interesse dei comuni e dei cittadini».

Lei ha timori?

«Abbiamo delle scadenze, i miei funzionari sono preoccupati e mi chiedono in continuazione aggiornamenti su questo blocco: vede noi già operiamo in condizioni difficili».

Quali sono i lavori e le opere bloccate nel suo comune?

«Una ciclovia da Torre del Greco a Portici sul lungomare ed un nuovo parcheggio di interscambio dove lasciare l’auto e prendere la bici elettrica nel quartiere Pugliano. Invitalia ha già appaltato le due opere e io che faccio se non arrivano i fondi?»

Video

Lei era alla manifestazione a Roma?

«No, non potevo quel giorno».

Poi c’è quel fuorionda contro la Meloni di De Luca.

«Quel fuorionda è sbagliato ma centinaia di primi cittadini che si muovono è un fatto positivo. Io credo che Fitto e De Luca debbano essere responsabili».

Come?

«Il primo come ministro deve fare di tutto per sbloccare i fondi e De Luca deve moderare i toni. Ora solo una serenità istituzionale favorirebbe il buon esito: tutti, quindi, debbono osservare un maggiore equilibrio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA