Napoli, torna Pint of Science: la scienza incontra tutti al pub

L'evento si terrà dal 13 al 15 maggio in numerosi locali di Napoli e non solo

Il logo di Pint of Science
Il logo di Pint of Science
Mercoledì 8 Maggio 2024, 13:49
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Appuntamento immancabile per gli appassionati di scienza e birra, torna, in 24 città italiane e in oltre 400 in tutto il Mondo, la manifestazione Pint of Science. In Italia, giunte alla nona edizione – l’ottava per la città di Napoli - le Pinte di Scienza porteranno nei pub i più attuali temi di attualità scientifica: l’intelligenza artificiale nelle sue più varie declinazioni, la vulcanologia ed il rischio idrogeologico, i cambiamenti climatici e la protezione delle biodiversità sono solo alcuni degli argomenti che sarà possibile sorseggiare nei dieci pub dell’edizione partenopea.

L’appuntamento più spumeggiante con la divulgazione scientifica torna in 76 pub e 24 città italiane nelle sere del 13, 14 e 15 maggio. Dalle sei città della prima edizione nel 2015 alle 24 città dell’edizione 2024: il ritmo è quello di una manifestazione sempre più amata per il suo modo informale di rendere la scienza un sapere condiviso. E Napoli non può mancare all’appello, anzi fa da capofila contando il maggior numero di eventi.

Parlare di scienza davanti ad un boccale di birra? Una scommessa che a Napoli si è rivelata vincente sin dalla prima edizione nel 2017. Tutti imperdibili i 24 talk in programma per l’edizione 2024 di Pint of Science Napoli, circoscritti nelle sei macroaree tipiche del format Pint of Science: Atoms to Galaxies (chimica, fisica e astronomia), Planet Earth (scienze della terra, evoluzione e zoologia), Tech Me Out (tecnologia), Our Body (biologia, medicina), Beautiful Mind (psicologia, neuroscienze), Social Sciences (scienze sociali, antropologia, sociologia). E per questa edizione, i ricercatori afferenti a svariati enti di ricerca ed istituti universitari (Università di Napoli Federico II, Università del Sannio, Università di Salerno, Stazione Zoologica A. Dohrn, Osservatorio Astronomico di Capodimonte) accoglieranno gli avventori in dieci location, tra quelle che sono ormai compagne inseparabili di questa avventura tra scienza e birra e le new entries già cariche di entusiasmo per l’iniziativa.

Dal centro storico al Vomero, passando per Bagnoli e Fuorigrotta, e spingendosi fino a Torre del Greco e Striano, l’edizione napoletana ingloba anche eventi a Benevento e a Caserta. La scelta sarà ardua tra i tradizionali temi sulla comprensione dell’Universo e dei suoi costituenti ed i tanti argomenti attuali al centro di molti talk su innovazione tecnologica, intelligenza artificiale, sostenibilità, emergenza climatica ed ambientale, rischio sismico ed idrogeologico, che stimolano grande curiosità non soltanto per scoprire gli aspetti più tecnici delle tappe scientificamente rilevanti che ne garantiscono il successo, ma anche e soprattutto per la sensibilizzazione su piani etici, morali e civili a cui qualsiasi ascoltatore può essere esposto. Durante ognuna delle tre serate, i pub coinvolti ospiteranno presentazioni interattive di circa 30 minuti in cui sarà possibile (anzi doveroso!) intavolare discussioni ed esporre domande, in un’atmosfera resa colloquiale e distesa anche grazie alle birre spillate durante la conversazione.

Ad aprire l’edizione 2024, lunedì 13 maggio si parlerà di vulcanologia con Daniele Morgavi e Concetta Rispoli (DISTAR-Unina) all’Ennò e di biodiversità con Andrea Bonifazi (SZN) al The Spark Hub, mentre allo Slash+ al Vomero Ulderico Dardano (Matematica-UNINA) ci illuminerà sulle relazioni tra la matematica ed il ciclismo, Gianfranco Alfano (Economia-Unina) al Flannery Pub a Fuorigrotta sul contributo giuridico in ampi dibattiti sociali, e infine Mariafelicia de Laurentis (Fisica-UNINA, INFN) al CoBar di Torre del Greco e Arturo Stabile al Safarà di Benevento intratterranno il pubblico con le più recenti indagini sui buchi neri e la relatività generale.

Martedì 14 saranno ancora protagoniste le domande sull’Universo, sia allo Slash+ con Maria Teresa Muscari Tomajoli e Stefano Vitale (Osservatorio Astronomico di Capodimonte, INAF) che al Maneba Industries a Striano con Amata Mercurio (Fisica-Unisa, INAF), ma anche i temi sulla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse al Lido Pola con Federico Scirchio e presso The Spark Hub con Iole di Capua (SZN), e si parlerà inoltre di tecnologie innovative ed all’avanguardia in campo diagnostico e terapeutico con Concetta Di Natale (DICMAPI-Unina) a La Quinta Pinta a Caserta, Concetta Esposito e Valeria Iazzetta (Unisannio) al Safarà e Dario Righelli (DIETI-Unina) all’Ennò, del contributo della matematica alla medicina con Francesco Polizzi (Matematica-Unina) al Flannery Pub, nonché degli aspetti critici del progresso, più nascosti ma non per questo meno rilevanti, sulla dimensione sociale e giuridica dell’essere umano, durante gli interventi di Michele Cirillo, Paolo Serio e Alessandra Cozzolino all’A’Mbasciata.

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Per concludere, mercoledì 15, si torna a parlare di intelligenza artificiale con Salvatore Cuomo (Matematica-Unina) e Luigi Amodio (DIETI-Unina) al CoBar, di cosmologia con Giacinto Boccia e Vincenzo M. Grieco (Fisica-Unina) all’ A’Mbasciata, di risorse e tutela ambientale con Silvio Coda e Daniele Lepore (DISTAR-Unina) all’Ennò, con Antonio Longo (SZN) allo Slash+ e Domenico D’Alelio (SZN) al Lido Pola, per finire con Ilaria Grimaldi e Irene Contento (UNISA) al Maneba Industries a Striano. Ricerca di base al centro dei dibattiti al Flannery Pub con Giuseppe Mosca (DICMAPI-UNINA) ed a La Quinta Pinta con Gianluca D’Abrosca (Medicina Clinica e Sperimentale-Unifg), ma anche ricerca applicata con le fibre ottiche in campo biomedico con Federica Piccirillo e Chiara Mulé (Unisannio) al Safarà.

«Cerchiamo di offrire un programma vario, che incontri interessi e curiosità di tutti ed in senso trasversale, e che è anche molto diffuso sul territorio. – commenta Arianna Massaro, coordinatrice degli eventi firmati Pint of Science Napoli – Se ci riusciamo è grazie ad una fitta rete organizzativa che ormai si è instaurata tra i tanti volontari del team di Napoli e i gestori dei locali che ci ospitano, ma anche grazie al contributo economico dei nostri sostenitori locali, la Scuola Politecnica e delle Scienze dell’Università di Napoli Federico II e l’Ordine dei Chimici e dei Fisici Sezione Campania».

Cuore pulsante dell’associazione sono infatti i tantissimi volontari che fanno parte dei team locali e che, con grande passione per la scienza e per il piacere di ritrovarsi insieme, organizzano questo evento.

Il team partenopeo è composto da studenti, dottorandi e ricercatori impegnati in diversi settori scientifici ed attivi in diversi dipartimenti degli atenei locali, ma anche semplici amatori della divulgazione e convinti promotori di questo spirito di condivisione della conoscenza. Pint of Science è organizzato dall’associazione culturale no-profit “Pint of Science Italia” ed è un evento senza scopo di lucro a cui tutti collaborano su base volontaria, realizzato grazie ai team operanti in ciascuna città.

Anche quest’anno un grazie speciale va all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che accompagna Pint of Science Italia dalla sua prima edizione con una sponsorizzazione su tutto il territorio, all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), sponsor del tema Atoms to Galaxies, insieme ai neoarrivati NBFC-Centro Nazionale per la Biodiversità e OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, sponsor del tema Planet Earth, e al Partenariato Esteso per le Scienze e Tecnologie Quantistiche, NQSTI-National Quantum Science and Technology Institute, sponsor del tema Tech Me Out. Non vanno dimenticati però la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II di Napoli (Neapolis) e l’Ordine Regionale dei Chimici e dei Fisici della Campania (OCF) che rinnovano il loro prezioso supporto che consente all’edizione partenopea di presentare eventi sempre più numerosi e diffusi in maniera sempre più capillare sul territorio metropolitano ed extrametropolitano.

Nel 2012 Michael Motskin e Praveen Paul erano due ricercatori all’Imperial College di Londra. Diedero vita ad un evento chiamato “Meet the researchers” (Incontra i ricercatori) nel quale alcuni malati di Parkinson, Alzheimer, malattia del motoneurone e sclerosi multipla potevano andare nei loro laboratori a vedere quale tipo di ricerca facessero. L’evento fu molto motivante sia per i visitatori che per i ricercatori. Pensarono che se le persone vogliono entrare nei laboratori e incontrare i ricercatori, perché non portare i ricercatori fuori ad incontrare le persone? E così nacque Pint of Science. Nel maggio 2013 si tenne la prima edizione di Pint of Science (nel solo Regno Unito) che ha portato al grande pubblico alcuni dei più rinomati ricercatori a raccontare il loro lavoro innovativo agli amanti della scienza e della birra. In Italia, la manifestazione è sbarcata nel 2015 coinvolgendo per prime sei città – Genova, Trento, Siena, Roma, Pavia, Milano – addirittura più che triplicate nello spazio di pochissimi anni. Nel 2019, il festival si è svolto in contemporanea in ben 23 città italiane (Avellino-Sarno, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Ferrara, Genova, L’Aquila, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa-Lucca, Pavia, Reggio Calabria, Roma, Siena, Trento-Rovereto, Trieste e Torino) raggiungendo presenze da record e, dopo la cancellazione dell’edizione 2020, a causa della pandemia, nel 2021, per rimanere vicino al proprio pubblico, il festival è stato realizzato online con un formato molto coinvolgente. Dal 2022 il festival è tornato in presenza, e l’edizione 2024 che ci apprestiamo a vivere vede 24 città coinvolte e un numero sempre crescente di pub e di ricercatori. A livello internazionale sono 26 i Paesi coinvolti letteralmente in ogni angolo del mondo (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Danimarca, Ecuador, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Kenya, Laos, Messico, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Thailandia e Ungheria).

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