Una maratona lunga nove mesi per centrare un obiettivo chiaro e alto: far conoscere - e soprattutto farlo vivere nella pratica di un’applicazione effettiva - il secondo comma dell’articolo 3 della nostra Carta fondativa. Con quest’idea fissa in testa Vittorio Mazzone, docente di Lettere, dirigente scolastico in pensione e rugbysta sulla soglia degli ottantadue anni, animato dal sacro fuoco della passione civile, ha messo intorno ad un ideale il Centro di Promozione Culturale Insieme, la Cgil Campania, l’Anpi, Libera, l’Istituto campano per la storia della Resistenza, la Rivista Infinitimondi, Legambiente e Arci. Tutti insieme appassionatamente intorno a quel focolare antico eppure così moderno che si chiama Costituzione per promuovere un concorso di idee articolato in quattro ambiti (letterario, grafico-pittorico, cinematografico e musicale), rivolto alle scuole di ogni ordine e grado della Campania.
Tutto è iniziato a settembre scorso, quando gli studenti sono stati invitati a partecipare, presentando proposte finalizzate all’attuazione di quel principio di eguaglianza sostanziale secondo il quale «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
In questi mesi, il progetto, che prende le mosse da un idealismo orgogliosamente fuori moda, ha promosso nelle aule della Campania iniziative di studio e di riflessione, mettendo i valori davanti alle nozioni e guardando agli uomini di domani prima ancora che ai discepoli di oggi.
Adesso, finalmente, ci si incontra al traguardo. Domani, giovedì 16 maggio, alle 11.30 nella sala “Satellite” del Palazzo Reale di Napoli si terrà l'incontro finale del progetto formativo-concorso di idee "Attuiamo il secondo comma dell'articolo 3 della Costituzione". «Abbiamo voluto sollecitare un'effettiva e concreta attuazione dei precetti costituzionali, in particolare di quello enunciato nel secondo comma dell’articolo 3, nel quale, temendo che ad un'uguaglianza riconosciuta in astratto potesse non corrispondere un'uguaglianza di fatto, i padri costituenti scrissero a chiare lettere che tocca alla Repubblica rimuovere le differenze di opportunità tra i cittadini», fa notare Mazzone, che da anni prova a sottrarre i ragazzi dell'hinterland a Nord di Napoli alla palude di un nichilismo che, in assenza di forze opposte, rischia di risucchiare talenti e speranze. «C’è da colmare una voragine di conoscenza e consapevolezza che inevitabilmente produce scompensi: comprendere e condividere i valori della nostra Costituzione - argomenta il docente - è la premessa per una società più giusta».