Oltre lo schermo: l’impatto dell’information technology sull’ambiente

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab
Giovedì 2 Novembre 2023, 12:28 - Ultimo agg. : 6 Novembre, 10:57 | 3 Minuti di Lettura

L'avvento dell'Information Technology (IT) ha comportato una vera e propria rivoluzione, con implicazioni profonde in ogni settore della società moderna. L'ampia diffusione di strumenti tecnologici ha certamente apportato innegabili benefici in termini di produttività, connettività e accesso alle informazioni.
Tuttavia, risulta chiaro come l'IT abbia anche un impatto ambientale tutt'altro che trascurabile. Di seguito approfondiamo questo fenomeno, considerando anche l'importanza di utilizzare le risorse tecnologiche in modo consapevole e responsabile.

Il consumo energetico e le emissioni dei data center 
Un data center (o centro dati) è una struttura fisica dedicata a ospitare un'ampia quantità di apparecchiature elettroniche, principalmente server, per l'elaborazione e la memorizzazione dei dati. Questi edifici consumano enormi quantità di energia, proveniente in gran parte da fonti non rinnovabili.
Le emissioni di CO2 prodotte dai data center sono paragonabili a quelle di alcuni settori industriali e, se non affrontate, potrebbero aumentare significativamente nel prossimo decennio. Parliamo dell’1% della domanda globale di elettricità; lo 0,3% delle emissioni globali di CO2. La soluzione? Migliorarne l'efficienza energetica, passare a fonti di energia rinnovabile e investire in tecnologie di raffreddamento innovative.

Ma quello dei data center è solo uno dei molti esempi che è possibile fare. Una risorsa essenziale in aiuto delle aziende può essere rappresentata dai servizi per l'innovazione sostenibile, che forniscono soluzioni all'avanguardia per rendere i processi IT più verdi e rispettosi dell'ambiente.

Qui si inseriscono due approcci fondamentali: il primo è il Sustainability IT, spesso denominato anche Green IT, un approccio che mira a ridurre l'impatto ambientale della tecnologia. Il secondo è l’IT for Sustainability, una strategia che sfrutta le tecnologie verdi (green tech) in modi innovativi. Quest’ultima non si limita a ridurre l'impatto ambientale della tecnologia, ma la utilizza come strumento per aiutare le organizzazioni a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.

Rifiuti elettronici e la sfida del riciclo 
Ogni anno, milioni di dispositivi elettronici diventano obsoleti e vengono scartati. Questi rifiuti, spesso contenenti sostanze chimiche pericolose come il mercurio, il piombo e i ritardanti di fiamma bromurati, possono contaminare il suolo e le acque sotterranee se non smaltiti correttamente. Il riciclo efficace di questi dispositivi è una sfida, poiché smontarli e separare i materiali utili può essere costoso e laborioso.
Eppure, la creazione di programmi di ritiro e riciclo efficienti, insieme all'incoraggiamento di pratiche di progettazione eco-compatibili, può ridurre notevolmente l'impatto dei rifiuti elettronici sull'ambiente.

Uso responsabile e consapevole delle risorse IT 
Un’altra questione riguarda la longevità dei dispositivi: estendere il loro ciclo di vita può ridurre significativamente l'impronta di carbonio associata alla produzione, distribuzione e smaltimento. Con ciò, si intende, ad esempio, rinnovare un computer o uno smartphone solo quando le sue prestazioni sono effettivamente compromesse.
Dal punto di vista del consumo energetico, molti dispositivi moderni sono dotati di protocolli avanzati di gestione dell'energia. Questi protocolli, quando attivati, ottimizzano il consumo del dispositivo in base all'utilizzo.
Infine, il settore del cloud computing e dei servizi di streaming rappresenta una sfida particolare. Mentre la centralizzazione dei dati e la distribuzione basata sul cloud possono offrire efficienze in termini di potenza di calcolo e riduzione delle risorse sul dispositivo dell'utente finale, essi comportano anche un aumento del carico sui data center.

Mentre l'IT continua a evolvere, è cruciale analizzare e comprendere le ramificazioni ambientali di queste tecnologie. Solo attraverso una valutazione oggettiva delle prassi correnti si possono sviluppare strategie sostenibili per il futuro.