Ortodonzia fissa e mobile, come orientarsi

L’ortodonzia permette di correggere irregolarità o malocclusioni, scongiurando o andando a risolvere problematiche collaterali quali mal di testa o difetti di postura. Rivolgersi ad un Odontoiatra permette di scegliere la soluzione migliore

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con DOTT. ALESSANDRO RHO
Lunedì 24 Luglio 2023, 16:08 - Ultimo agg. : 25 Luglio, 10:58 | 4 Minuti di Lettura

La salute dentale è un aspetto fondamentale del benessere generale del nostro corpo. Mantenere i denti in salute è essenziale per preservare una qualità di vita ottimale e prevenire una serie di patologie che possono avere ripercussioni sull'intero organismo.

La cura dei denti passa necessariamente da una corretta alimentazione, da un sano stile di vita e, ovviamente, da un’igiene orale attenta e costante. Quando, però, a dover essere corrette sono irregolarità o malocclusioni, è necessario ricorrere all’ortodonzia, ramo dell’odontoiatria che si occupa proprio di queste problematiche e che mette a disposizione due principali opzioni di intervento: l’ortodonzia fissa e quella mobile. Soluzioni simili, ma che differiscono per il loro approccio e i vantaggi che offrono.
 

Età in cui è preferibile iniziare un trattamento di ortodonzia

Come spiegato dal Odontoiatra, laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Alessandro Rho, i due trattamenti presentano specifiche uniche, che occorre tenere ben presente quando si avvia un percorso di correzione. «Questo è vero – sottolinea il dottore –, bisogna però premettere che non c’è un’età specifica indicata per avviare un trattamento ortodontico. Questo perché, già nei primi anni di vita, gli odontoiatri sono chiamati ad avere uno scambio di informazioni con i pediatri, che devono avvisare i genitori in caso di situazioni peculiari o problematiche e indirizzarli a una visita specialista».
 

Differenze tra i vari tipi di apparecchio (quale conviene mettere e quando)

Tornando alle differenze tra l’ortodonzia mobile e fissa, il dottor Rho spiega come a giocare un ruolo fondamentale sia (in questo caso, sì) l’età: «Sì, perché è dagli anni del paziente che, sottoponendolo a una anamnesi approfondita accompagnata da anche indagini radiografiche, fatte le foto iniziali, prese le impronte delle arcate dentarie e, non per ultima, verificate le abitudini viziate, come per esempio, suzione del dito, interposizione della lingua fra i denti o dormire con la bocca aperta, si opta per la soluzione più adatta».

«Se individuate in prima visita – prosegue il dottore – queste problematiche, ci permettono di indirizzare il paziente verso un controllo approfondito, dal logopedista (in caso di suzione del dito e interposizione della lingua fra i denti) o dall’otorino (con bocca aperta durante il sonno). Ovviamente, in tema di differenze tra i due approcci, l’apparecchio fisso lavora meccanicamente e in modo costante sul dente e la radice; l’apparecchio mobile, garantisce invece una maggiore flessibilità e comodità di utilizzo, che nei più piccoli, impone però di vigilare».

I vantaggi della terapia ortodontica

«La terapia ortodontica presenta importanti e numerosi vantaggi, a partire dai già citati interventi effettuabili in tenera età. Attraverso un trattamento con terapia mobile in quel periodo, infatti, abbiamo la possibilità di andare a lavorare sulle ossa in fase di crescita del bambino, permettendo una permuta favorevole da una dentizione decidua a quella permanente. Di contro, con un paziente già più grande e che sta ultimando il suo percosso di crescita, effettuare una terapia ortodontica fissa permette di allineare i denti in modo da scongiurare o contrastare problemi quali mal di testa e una postura sbagliata, che rimandando questi interventi il corpo da solo non riuscirà più a compensare».
 

Quanto dura un trattamento ortodontico

In tema di tempistiche e durata dei diversi trattamenti, il dottor Rho rivela come queste siano «sempre molto variabili. Anche in questo caso, il discrimine è nell’età del paziente. Iniziando fin da subito con un apparecchio mobile, prima, e uno fisso, poi, approssimativamente si possono stimare quattro anni di terapia, anche se il dato può variare molto».

Indicazioni sulla corretta igiene domiciliare

Altro aspetto fondamentale e che vede l’ortodonzia mobile palesare evidenti differenze con la fissa è quello legato all’igiene che, come spiega il dottore, «deve, in entrambe i casi, essere sempre maniacale e attenta per tutta la durata della terapia, così da prevenire l’accumulo di cibo nell’apparecchio e, con il tempo, portare a diverse problematiche, come accumulo di tartaro, carie e alito cattivo».

«Per prevenire tutto ciò, come specialisti siamo chiamati a illustrare al paziente le diverse soluzioni, indicando quali collutori, spazzolini e prodotti da utilizzare, anche con l’impiego di scovolini o idropulsori, che possono comunque essere utilizzati da tutta la famiglia. Inoltre, è facile intuire come, con il mobile risulti tutto più semplice, perché, oltre a essere semplice da mantenere pulito, l’apparecchio si può sfilare quando si mangia e quando si lavano i denti, con quello fisso, le attenzioni devono essere maggiori».

Il Dottore Odontoiatra Alessandro Rho riceve nel suo studio di via Toledo 156 a Napoli il lunedì, il martedi e il giovedì dalle 9.30 alle 17.30. In via Giustiniano 225, isolato 156 (parco Primavera), invece, il mercoledì e il venerdì 9-12.30, il sabato solo su appuntamento. Per informazioni e prenotare una visita è possibile telefonare ai numeri 081.642750 o 351.1319811. Per maggiori informazioni è possibile consultare anche il profilo Facebook.