Comicon 2024, il manager della fiera Carlo Cigliano: «Via gli abusivi noi pronti a controllare»

«Solo uno su 83 era dei nostri gli altri lavoratori in nero non ci appartengono »

L'assalto a Comicon
L'assalto a Comicon
di Gennaro Di Biase
Venerdì 26 Aprile 2024, 23:35 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:22
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Caso Comicon e lavoratori in nero: dopo le ispezioni di Iam e carabinieri del Gruppo tutele, che hanno portato a multe e sanzioni alla kermesse di rilievo internazionale che si concluderà domani alla Mostra d’Oltremare, parla Carlo Cigliano, amministratore delegato del Comicon. «Solo uno degli 83 lavoratori segnalati dagli agenti era nostro - argomenta - e stava andando a firmare il contratto proprio in quel momento, a quanto mi risulta. L’anno prossimo dedicheremo un team al controllo di allestitori ed espositori».

Cigliano non si tira indietro e fa luce su diversi aspetti dell’operazione che ha portato a multe per centinaia di migliaia di euro (contando gli espositori e gli allestitori, oltre 400). Sul tema è intervenuto ieri il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, che ha detto: «L’operazione condotta dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nell’ambito del Comicon dimostra che non si può abbassare la guarda sul fronte della battaglia per un salario dignitoso e la sicurezza. Anche sul fronte istituzionale non si è spenta ancora l’eco dell’iniziativa assunta da palazzo San Giacomo in merito al salario minimo.

Se la realtà è quella svelata dall’operazione al Comicon, kermesse di respiro internazionale e quindi sotto i riflettori dell’opinione pubblica, siamo di fronte a un provvedimento che non può essere un’operazione mediatica, ma si dovrà lavorare in un risultato visibile confrontandosi e coinvolgendo le organizzazioni sindacali che per il lavoro si battono e nel merito hanno proposte. Siamo già bersagliati fin troppo dagli annunci del governo, ci auguriamo che almeno dal Comune di Napoli arrivino azioni che si traducano in fatti concreti a vantaggio della tutela del lavoro e della sua dignità».

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Direttore Cigliano, si aspettava il blitz? 
«Credo che queste siano attività di routine, che si fanno in tutte le fiere.

A Napoli come a Milano o Bologna. Tutto quello che avviene in una fiera importante come il Comicon acquisisce più clamore. Noi siamo stati sempre sottoposti a tanti controlli e li abbiamo superati».

Però stavolta non sono stati superati. 
«Ritengo di sì, perché il Comicon è aperto. Nessuno ha smesso di lavorare. O almeno a noi non risulta. Tutti gli eventi in programma si sono svolti finora con successo. Al concerto di Giorgio Vanni - voce delle sigle di celebri cartoni animati tratti da manga, su tutti Dragon Ball Z, ndr - l’altra sera, c’erano 6mila persone nell’arena».

83 lavoratori senza contratto. Come è stato possibile? 
«Ripeto, parliamo di controlli di routine in occasione di eventi importanti. Noi abbiamo ben 400 espositori quest’anno. Se qualcuno di loro o degli allestitori non ha qualcosa di regolare, avrà una multa o una sanatoria».

Controlli e sanzioni non hanno riguardato solo gli espositori, ma anche voi come organizzazione. Come lo spiega?
«L’importo della nostra sanzione si aggira intorno ai 10mila euro, ma entro dieci giorni di tempo, con la documentazione che stiamo producendo, saneremo tutto e la cifra dovrebbe ridursi drasticamente. Gli agenti ci hanno spiegato che anche una hostess che lavora per 4 giorni deve passare una visita medica ed essere informata sul piano di fuga. E hanno aggiunto che avremmo poi dovuto controllare tutto quello che accadeva in mostra per ogni allestimento. Solo noi come organizzazione abbiamo circa 200 contratti di collaborazione e in totale in fiera ci sono 3500 pass espositivi. I lavoratori non in regola sono dunque una percentuale minima. Per quanto riguarda noi, mi risulta che abbiano trovato un solo ragazzo che stava ancora andando a firmare il contratto. Gli altri 82 non sono nostri. Abbiamo un parterre composto da personale straordinariamente qualificato. Quando c’è un evento così impattante per il territorio come il Comicon, con centinaia di imprese che ci lavorano, probabilmente qualcuno che non ha tutte le carte in regola lo si trova. La cosa importante, però, è che il Comicon sia aperto. Se qualcuno ha avuto una svista formale su qualche documentazione, la regolarizzerà e tutti cercheranno di essere più attenti per le prossime edizioni. Guardate a strutture come Fiera Milano o Fiera Bologna: in tutte le capitali fieristiche d’Italia ci sono controlli come questo. Si verifica se si emette lo scontrino, se c’è la musica, eccetera eccetera». 

I controlli sugli espositori dunque spettano a voi? 
«Abbiamo contratti che obbligano tutti, fornitori ed espositori, a essere regolari da ogni punto di vista. Noi possiamo fare dei controlli documentali, ma non sulle singole situazioni, che non ci competono. E né probabilmente abbiamo il diritto di farli. Appureremo qui se ci sia qualcosa da fare nei confronti di terzi».

Cioè? 
«Capiremo se un qualche allestitore ha fatto male qualcosa o omesso qualche documento. Ma dal punto di vista della nostra contrattualistica con fornitori, espositori e allestitori, sono tutti documenti validati da avvocati. Quindi se un terzo che affitta uno spazio compie un’irregolarità o una violazione di diritti perché accende la musica nello stand e la Siae lo rileva, questo non possiamo controllarlo e non crediamo di doverlo controllare. Ma anche su questo faremo delle verifiche ulteriori per essere sempre più rispettosi di ogni normativa. L’anno prossimo dedicheremo un team di dipendenti a eseguire questi controlli».

Venendo alle note positive, finora la kermesse ha riscosso un grande successo in termini sia di afflusso, sia indotto per le attività commerciali e le strutture di Fuorigrotta. A che numeri puntate per questa edizione? 
«Abbiamo un numero maggiore di espositori rispetto all’anno scorso. Come presenze, ne totalizzeremo probabilmente un po’ in più del 2023, dove registrammo comunque il sold-out con 170mila visitatori. Forse quest’anno sfioreremo i 180mila. La cosa a cui teniamo di più, al momento, è che passi la pioggia». 

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