Amalfi: morto Jerry, il cane viaggiatore

Jerry apparve all improvviso, gironzolava tra i banchi, bellissimo col suo manto rosso e bianco, gli occhi vispi arancioni

Addio a Jerry, il "cane viaggiatore"
Addio a Jerry, il "cane viaggiatore"
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 23 Marzo 2023, 19:56
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Era un mercoledi del 2007, c'era il mercato ad Amalfi e la signora Annamaria Marino, come ogni estate, stava trascorrendo un periodo di vacanze. Mai avrebbe immaginato che per lei quello sarebbe stato un giorno speciale.

Jerry le apparve all improvviso, gironzolava tra i banchi, bellissimo col suo manto rosso e bianco, gli occhi vispi arancioni. Una piccola folla lo circondò: lui si lasciava accarezzare, e forse capiva le dolci parole che gli venivano sussurrate.

«Mi entrò dritto nel cuore - spiega Annamaria - Qualcuno mi disse che per avere sue notizie avrei dovuto chiedere ad Annalisa.

Seppi così che lo chiamavano Jerry, che forse in Costiera era arrivato a seguito di qualche mercatale, o forse come pure raccontava qualcuno era stato smarrito da qualche turista. Seppi poi che aveva alcuni zii che si prendevano cura di lui, gli Amici di Jerry, come aveva scritto il veterinario sul suo libretto sanitario al primo vaccino».

Qualcuno aveva provato anche ad adottarlo,ma lui alla fine scappava sempre. Jerry amava la strada. E viaggiare. I ristoranti gli lasciavano la ciotola piena agli angoli delle strade Amalfi, lui adorava la pizza. Durante quei giorni di vacanza in Costiera Jerry entra prepotentemente nei pensieri di Annamaria: «Lo cercavo, i nostri incontri erano spesso nella zona del porto, dove lo facevo giocare,  e dove nacque la nostra amicizia. Dovetti lasciarlo lì, ad Amalfi, avevo già un cane in appartamento a Torino... Non ero preparata. Per molti mesi tutti i giorni telefonavo per avere sue notizie: mi raccontavano di come seguiva i turisti nella Ferriera, del suo girovagare per tutta la Costiera, di come sapeva riconoscere le fermate dei bus, che prendeva per tornare ad Amalfi.... Jerry era un camminatore instancabile». 

Ma Jerry era anche un Dongiovanni, un Casanova canino, sempre dietro alle cagnette (pare che sia diventato anche papà di una nidiata di splendidi cuccioli). Sarebbe stato un perfetto cane di quartiere, e invece per lui si aprirono le porte del canile.

«Ricordo quel terribile pomeriggio quando lo presero - prosegue Annamaria - E fu allora che decisi che la mia casa sarebbe stata la sua. Zio Antonio e zia Gisella lo liberarono dal canile, e alla fine Jerry arrivò a Torino, addirittura in aereo. Un giorno meraviglioso, un'emozione fortissima».

Per 14 anni questo bellissimo cane è stato il compagno fedele, l'ombra di Annamaria: «Quante volte siamo ritornati in Costiera insieme - ricorda la signora - e quando arrivavamo a Vietri annusava l'aria con piacere e gioia , riconosceva quello che era l'odore della sua terra. E poi le escursioni in alta montagna, in Piemonte. Quanti giorni trascorremmo in tenda, lui amava nuotare nel lago alpino sotto il Rocciamelone».

Gli anni passavano per Annamaria e per Jerry: «Due vecchietti che camminavano piu lentamente. Poi giunse l'ultima estate...». Jerry chiuse gli occhi una notte per non riaprirli più. «Grazie tesoro mio, perché mi hai insegnato cosi tanto - e gli occhi di Annamaria si riempiono di lacrime - La generosità, la pazienza, la volontà, l'allegria, la lealtà, la fiducia, l'attenzione, l'amore con la A maiuscola. È stato un onore averti nella mia vita. Un giorno mi verrà incontro per condurmi sull'Arcobaleno e non ci lasceremo più». 

La storia di Jerry è diventata anche un libro. Ad Amalfi lo ricordano ancora tutti, a cominciare dagli zii Annalisa, Beatrice, Antonio,Gisella, Yara. Corri felice, Jerry: e sul Ponte, da lassù, guarda la tua Amalfi che ti aveva accolto.

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