Davide Acito, un 37enne con un passato in ActionAid, ha trasformato la sua indignazione per la tratta di cani destinati al macello in una missione di vita. La scoperta di questa pratica atroce, particolarmente diffusa in Cina e Corea del Sud, lo ha spinto a fondare l'Action Project Animal, un'organizzazione che si avvale dell'impegno di attivisti e volontari per combattere le crudeltà inflitte a cani e gatti.
La storia
Il viaggio di Acito ricostruito oggi nell'inserto Buone Notizie del Corriere, iniziò dieci anni fa, quando, mosso da un articolo su una rivista, decise di investigare personalmente il fenomeno del commercio di carne di cane. Sebbene il primo viaggio in Cina non andò come sperato, fu l'impulso che lo portò a dedicare la sua vita alla causa. Da allora, la sua organizzazione, sostenuta principalmente da donazioni, si è fatta strada nel contrastare quelle che descrive come vere e proprie mattanze.
Il festival di Yulin
Acito non nasconde le difficoltà incontrate: se in Corea del Sud sono stati compiuti progressi significativi, grazie all'approvazione di una legge che vieta il consumo di carne di animali domestici, in Cina la situazione è complessa a causa delle tradizioni radicate. Il festival annuale di Yulin, in particolare, rappresenta il culmine di questa pratica brutale. Nonostante queste sfide, Davide Acito e la sua organizzazione hanno ottenuto importanti vittorie, come la liberazione di 400 cani e 60 gatti in Cina «stipati dentro serragli minuscoli senza cibo né acqua in attesa di essere uccisi», grazie alla collaborazione con la popolazione locale.
L'amore per gli animali
Acito vive in Svizzera, dove gestisce anche un'azienda di marketing, ma è la passione per il benessere degli animali a guidare le sue azioni.