Piero Fassino e il furto del profumo. La commessa del duty free: «Ha preso lo stesso Chanel altre due volte»

Il deputato del Pd è formalmente indagato per tentato furto. Sono cinque i video allegati al fascicolo di quattro pagine aperto dalla procura di Civitavecchia

Piero Fassino e il profumo, la commessa del duty free: «Ha preso lo stesso Chanel altre due volte»
Piero Fassino e il profumo, la commessa del duty free: «Ha preso lo stesso Chanel altre due volte»
Mercoledì 1 Maggio 2024, 09:18 - Ultimo agg. 2 Maggio, 19:47
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Il primo furto del profumo Chance di Chanel risalirebbe a dicembre, poco prima di Natale. Già quel giorno nel Duty Free 25 del Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino c'era la commessa trentenne che accusa Piero Fassino. È una dei sei testimoni che ha già parlato con la Polaria, che ha depositato alla procura di Civitavecchia la prima informativa sui fatti. Il nuovo procuratore capo Antonio Liguori dovrà decidere sul destino del deputato Pd, che adesso è formalmente indagato per tentato furto. 

I video

Nell'informativa ci sono cinque video che smentirebbero la versione dell'ex sindaco di Torino.

Fassino sarebbe stato ripreso da quattro telecamere di sorveglianza del negozio. A queste si aggiunge la testimonianza della commessa: «Era dicembre 2023, prima di Natale, non ricordo bene il giorno - ha detto a Repubblica -. Ho visto il politico entrare nel nostro negozio e l’ho riconosciuto. Poco dopo, con mia sorpresa, ho visto che nascondeva uno Chanel Chance dentro al suo trolley. Ero a disagio ma l’ho avvicinato e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. Quella è stata la prima volta, poi sono arrivate le altre due».

Il presunto tentato furto

Fassino avrebbe risposto: «Sto andando a pagare, mi indica le casse?». Poi è andato via. La narrazione prosegue: «Ma quell’episodio è stato segnalato, tanto che il 27 marzo quando l’ho visto entrare di nuovo da noi ho pensato “Vuoi vedere che succede di nuovo?”. Ero con una collega. Lei è andata a chiamare la sicurezza, io l’ho seguito mentre andava via. Il profumo lo aveva messo in tasca, sempre uno Chanel Chance». In più c'è la testimonianza del vigilantes che l’ha fermato il 15 aprile: «Abbiamo chiamato la polizia e gli investigatori lo hanno identificato. Non ci ha detto nulla. Non ha reagito con frasi come “Lei non sa chi sono io”, ha solo tentato di pagare».

 

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