Putin-Xi Jinping, che cosa resta del summit di Mosca? Il mondo diviso

Ecco perché il blocco orientale è più unito che mai

Putin e Xi Jinping insieme a Mosca
Putin e Xi Jinping insieme a Mosca
di Luca Marfé
Giovedì 23 Marzo 2023, 16:09 - Ultimo agg. 18:49
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Il mondo diviso, spaccato in due metà.
In una sola frase, ecco cosa resta del summit di Mosca.

Vladimir Putin e Xi Jinping, per una tre giorni che rischia di passare alla storia come l’incontro dell’anno.
“Rischia” perché
, nella nostra chiave di lettura occidentale, arrivano solo cattive notizie.

La prima: il blocco orientale è più unito che mai. Letteralmente. Ex rivali, Russia e Cina appunto, che fino a prima della guerra si osservavano con reciproco sospetto e che oggi invece si fondono, quasi in un corpo politico ed economico (e militare?) unico. Si continua a discutere di un mondo nuovo, di un nuovo ordine mondiale multipolare, ma la verità è che gli schieramenti sono oramai chiarissimi: Occidente contro Oriente, Nato contro Russia e Cina.

Un vero dramma, dai confini sempre più marcati, i cui pericoli potenziali sono incalcolabili. Sono nucleari.

La seconda: Pechino parla di pace, ma non prende nemmeno in considerazione l’idea che l’esercito russo possa ritirarsi dai territori occupati. Un pace soltanto fittizia, insomma, che nell’ottica del dragone sarebbe da firmare a scapito di Zelensky e dei suoi. Con l’Ucraina che a sua volta, forte del sostegno degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, rispedisce tutto al mittente e promette resistenza e battaglia. In estrema sintesi: pace che significa guerra.

La terza, ancora legata alla figura di Zelensky: lui e Xi Jinping si erano in qualche modo promessi di parlarsi. Proprio all’indomani del vertice con Putin, e nonostante tutto. E invece niente. Zero notizie ufficiali o ufficiose al riguardo, sembra essere di colpo calato il silenzio, si spera non il sipario.

Dialogo sempre più difficile, distanza sempre più vasta, blocchi sempre più definiti.

Non si capisce bene chi possa, e chi voglia, anche solo provare a risolvere la questione. Che dura da più di un anno e che ha ammazzato decine di migliaia di persone.
Nessun orizzonte, nessuna soluzione, nessun attore.
Nessuno se non il Papa, chiamato
, con il mondo spaccato in due metà, entrambe in bilico, a un autentico miracolo…diplomatico.

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