Luciano De Crescenzo scriveva e la frase è diventata uno striscione che, dovunque fosse andato nel mondo, aveva visto che c'era bisogno di un po' di Napoli. E il mondo gli ha dato ragione. La festa scudetto fa da rapido censimento dei napoletani altrove, diventa matematica certezza di non essere mai troppo lontani da questa città. Video e foto arrivano da Milano e da Londra, da New York e da Buenos Aires: mi commuovono tutti, mi torna in mente una leggenda metropolitana da classifica demografica: Napoli non è la città con più napoletani al mondo, viene prima San Paolo in Brasile, Sydney in Australia.
La storia delle migrazioni del passato la conosciamo; quella delle partenze più recenti dice di scelte vissute forse con maggiore cognizione, ma non meno amarezza.
Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, nel 2022 le persone provenienti dalla Campania e residenti all'estero erano più di 500mila, ma per uno studio Nielsen presentato nel 2017 i tifosi napoletani nel mondo erano molti di più: 35 milioni. Come è possibile? Il Forza Napoli s'è esteso; il coro è quello di un popolo che lascia e parte, si reinventa e si adatta, ma aggiustandosi addosso il poco che può come meglio può, ha tramandato e amplificato l'azzurro.