All'ospedale di Cava de' Tirreni mancano i chirurghi: «Turni scoperti già a giugno»

È allarme al Santa Maria dell’Olmo dove le attività sono garantite fino alla prima settimana di giugno, in sofferenza anche ortopedia e pronto soccorso

L'ospedale di Cava de' Tirreni
L'ospedale di Cava de' Tirreni
di Simona Chiariello
Mercoledì 8 Maggio 2024, 07:00
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Pochi chirurghi, che riescono a coprire i turni fino alla prima settimana di giugno, Ortopedia in affanno, con uno dei medici pronto a lasciare l’ospedale a fine mese senza che arrivi il sostituto. E per finire pronto soccorso alle prese con la carenza di chirurghi ed internisti, a fronte di un’affluenza giornaliera in aumento vertiginoso. È allarme al Santa Maria dell’Olmo di Cava de' Tirreni a causa degli organici ridotti, situazione rischiosa con l’approssimarsi dell’estate che porta con sè l’allargamento del bacino d’utenza e ancora meno sanitari in corsia a causa dei piani ferie.

Gli operatori sanitari chiedono di «correre ai ripari prima che sia troppo tardi». L’organico del Santa Maria dell’Olmo fa acqua da tutte le parti. Partendo dalla divisione di chirurgia, il numero dei chirurghi è al di sotto delle necessità e della pianta organica, tanto che i turni restano coperti solo fino alla prima settimana di giugno. Non va meglio in ortopedia dove i camici bianchi sono in sofferenza e lo saranno ancora di più a fine mese quando uno degli ortopedici andrà via senza l’arrivo di un sostituto. Situazione tragica al pronto soccorso dove le carenze degli altri reparti vanno a pesare sulla divisione di prima emergenza che non può contare su chirurghi ed ortopedici, anche se l’utenza sembra raddoppiata, per via dei disagi negli altri presidi ospedalieri e le mancanze della medicina territoriale. Questo quadro, già desolante, rischia di peggiorare nei prossimi mesi quando, con l’arrivo dell’estate, i camici bianchi dovranno smaltire le ferie. Ma non solo, perchè in estate il bacino di utenza cresce, vista la vicinanza con la Costiera Amalfitana e l’aumento del flusso di turisti. «Siamo da sempre vicini agli operatori sanitari - spiega Alfredo Senatore dei Comitati a difesa dell’ospedale - che ogni giorno sono in prima linea, specie al pronto soccorso, riuscendo a dare assistenza di qualità nonostante gli organici ridotti».

E continua: «Ci rivolgiamo ai nostri amministratori, ma più in generale a tutti i politici cavesi e della nostra Regione, occorre fare qualcosa. I concorsi per il pronto soccorso non vengono espletati perché non ci sono medici che vogliono concorrere. Questo perché è un lavoro usurante, altamente rischioso e non ben remunerato.

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Chiediamo che vengano messi in atto tutti correttivi necessari affinché diventi appetibile. Solo in questo modo il nostro pronto soccorso, così come quelli degli altri ospedali, potrà contare su un organico sufficiente alla copertura dei turni giornalieri e notturni. Noi continueremo a lottare, sempre a fianco degli operatori sanitari e dei cittadini».

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