In Fincantieri anche l'App per monitorare la sicurezza

I manager Fincantieri incontrano gli studenti dell'Is Marconi Galilei di Torre Annunziata

In Fincantieri anche l'App per monitorare la sicurezza
In Fincantieri anche l'App per monitorare la sicurezza
di Antonino Pane
Giovedì 9 Maggio 2024, 12:00
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Lo stabilimento Fincantieri Castellammare di Stabia non è solo un sito industriale: rappresenta anche un importante pezzo di storia. Francesco Polizzi, responsabile qualità dello stabilimento ha voluto mettere in chiaro, fin dalle prime battute dell'incontro con gli studenti dell'Is Marconi Galilei di Torre Annunziata, cosa rappresenta l'impianto che ha visto nascere navi orgoglio del Paese. Una presentazione che ha catturato fino alla fine l'attenzione dei ragazzi, selezionati dalla dirigente scolastica Agata Esposito, che frequentano la VA Meccanica e Meccatronica, quelli della VP Elettronica ed Elettrotecnica e quelli della VBGM ad indirizzo Informatico e che si sono ritrovati nell'Aula Magna dell'istituto per conoscere meglio il colosso della cantieristica. Iniziativa nell'ambito del progetto «Studiare l'Impresa, l'impresa di studiare» che l'Unione Industriali porta avanti con Il Mattino. 

La storia

«Il cantiere stabiese è il più antico d'Europa - spiega Polizzi - È nato 240 anni fa come Real arsenale per volontà di Ferdinando IV di Borbone. Come non ricordare che a Castellammare è stata varata nel 1931 la Amerigo Vespucci, la nave-scuola della Marina Militare che è unanimemente considerata la «nave più bella del mondo». «E ancora oggi il sito è all'avanguardia - puntualizza Polizzi - Basti pensare che Fincantieri ha costruito Zeus, il primo battello sperimentale spinto da una propulsione all'idrogeno. La tradizione è qualcosa che fa parte del Dna Fincantieri: la cantieristica militare rappresenta ancora il fiore all'occhiello dello stabilimento stabiese».

Per dimostrarlo il responsabile qualità dell'azienda ha proiettato sul maxischermo della sala il video del varo - avvenuto nel 2019 alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella - della portaelicotteri Nave Trieste. Nel momento in cui le immagini hanno mostrato l'ingresso in acqua dell'unità dai ragazzi è partito un applauso spontaneo, segno dell'emozione che riesce a suscitare uno spettacolo così coinvolgente come il varo. E per crescere ancora ci si affida alle innovazioni tecnologiche.

«Ormai l'intelligenza artificiale è entrata a far parte del ciclo produttivo contribuendo in maniera determinante alla precisione del lavoro affidato ai tecnici e alle maestranze, mentre siamo impegnati nella realizzazione di esoscheletri che possano aiutare nelle attività più faticose», spiega Polizzi rispondendo così al quesito rivolto da Francesco Zurolo della VBGM a indirizzo informatico. Il suo compagno di classe, Domenico Romano, ha chiesto della formazione tra i diversi stabilimenti Fincantieri del mondo.

Per la risposta è intervenuto Filippo Greco, responsabile del personale del cantiere: «Il nostro gruppo ha impianti in diversi Paesi e noi incoraggiamo le esperienze all'estero». Sul lavoro in azienda, sulle possibilità di carriera, il quesito di Umberto Rima della VP Elettronica ed Elettrotecnica. «Si parte in base al curriculum e alla formazione come operaio o supervisore - chiarisce Greco - e poi si sale di livello dimostrando impegno, capacità e voglia di migliorare e partecipando a stage formativi. A Castellammare il 72% dei 583 addetti è della Campania».

L'automazione 

Frequenta la VP Davide Artuccio, che ha chiesto delle lavorazioni con apparecchiature automatiche. «Taglio, saldatura, tracciatura e simulazioni», la risposta di Polizzi. Il compagno di classe, Antonio Gallinaro, ha posto la questione delle attività pericolose. «C'è un team che analizza i rischi di ogni singola attività - chiarisce Greco - imponendo l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Abbiamo un'app per segnalare la mancata osservanza delle prescrizioni». Raffaele Loffredo (VA) ha chiesto dell'alimentazione ad idrogeno. «Abbiamo una scadenza tassativa: dal 2035 le navi dovranno essere a emissioni zero», ha chiarito Polizzi. Francesco Martelli ha voluto sapere se si lavora a navi a idrogeno più grandi. «Zeus è il primo mattone - ha risposto il responsabile qualità Fincantieri - Siamo impegnati per migliorare i sistemi di alimentazione in banchina per ridurre l'impatto». E Giuseppe Sentiero ha posto un quesito sulla manutenzione. «Già al momento della consegna con l'armatore si studia un programma di interventi periodici - conclude Polizzi - In caso di guasto si fa il possibile per intervenire senza imporre stop alle attività dell'unità». 

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