Il sassofonista David Sanborn è morto domenica a 78 anni a causa di complicazioni legate a un cancro alla prostata, di cui soffriva dal 2018.
Nato in Florida nel 1945, cominciò a suonare da ragazzino, arrivando a farsi notare negli anni Settanta, quando si esibì al fianco di James Brown, Eric Clapton, Elton John e Stevie Wonder. Era anche un volto noto per il pubblico televisivo, avendo fatto parte della band di «Saturday night live» ed essendo spesso stato ospite del «Late night with David Letterman».
Virtuoso del sax alto, era esperto di tecniche avanzate quali quarti di tono, growl, suoni multipli (multiphonics), estensione di 4 ottave (top tones).
Pubblicò il suo primo album da solista, «Taking off», nel 1975, ma suonava il sassofono già prima di iniziare le scuole superiori. Sanborn fu attivo a lungo anche come turnista, in particolare in «Young americans» (1975) di David Bowie. Meno di trenta i suoi album, che gli meritarono sei Grammy Awards.
Nonostante la malattia, Sanborn aveva continuato a suonare dal vivo e aveva concerti in programma anche per l'anno prossimo.