Italia-Inghilterra, Napoli vince: cariche della polizia agli ultras, bloccato tifoso inglese con la bandiera anti-Maradona

Lo stadio fischia God Save the King cantato da Ellynora

Matteo Politano
Matteo Politano
di Pino Taormina
Venerdì 24 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15:05
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Tanto rumore e... non per nulla. Scomodiamo pure Shakespeare che di commedie se ne intendeva e anche di bisbetici domati: è il giorno della festa degli innamorati dell'Italia, nella città che non ha mai avuto dubbi da che parte stare, anche quando qui l'idolo in terra era Diego Maradona e giocava l'Argentina. L'azzurro Italia consente al Maradona di rifarsi il look, con interventi non solo nella sala ospitality e nelle aree riservate, ma anche nei lunghi corridoi delle tribune dello stadio di Fuorigrotta che si preparano alla festa vera, quella per lo scudetto (e alle altri notti magiche in Europa). Le pareti sistemate, le gigantografie dei campioni di adesso ma anche di quelli del passato, il volto di Maradona che spunta ovunque. Immaginiamo se davvero l'Italia ospiterà Euro32 come potrebbe cambiare radicalmente il volto: già le Universiadi sono stato un evento che ha contribuito a rendere più funzionale e ospitale il vecchi stadio. De Laurentiis, Gravina e Manfredi sono i due padroni di casa (il presidente della Figc consegna loro le nuove maglia della Nazionale, prodotte da Adidas durante il pranzo a Palazzo Petrucci): c'è il presidente del Senato, La Russa, il capo dello sport italiano, Malagò e il presidente della Regione, De Luca. 

Dall'azzurro Napoli all'azzurro Italia è solo questione di sfumature: 10 anni di assenza, non sono pochi. Lo stadio è pienissimo, ordinatissimo, secondo le regole di questo impianto che da tempo è tornato a misura delle famiglie proprio per la rigida applicazione del regolamento (no ai bengala, ai fumogeni e tutto ciò che può arrecare potenziali danni). Non piacerà a qualcuno, ma indietro non si può e non si deve tornare. Né c'è intenzione di farlo, né da parte del Napoli, né da parte della questura. La tribuna ospiti è gremitissima, ci sono tutti quelli che possono venire, ovvero 2.500 tifosi che cantano God Save the King per conto loro mentre Ellynora prova a tenere il tempo con grossa fatica. Qualche fischio italiano all'inno del Regno Unito, una cattiva abitudine che non fa molto onore (ma fanno lo stesso anche gli inglesi). Il boato accoglie Gigi D'Alessio e Clementino a cui tocca il compito di cantare l'Inno dei Mameli in una versione non tradizionale e in ogni caso assai apprezzata dal pubblico sugli spalti.

Sono quasi 45mila spettatori: la polizia e i carabinieri controllano le numerose vie di accesso allo stadio e vigilano per evitare qualche imboscata. I controlli ai varchi di accesso sono duplici ma anche l'accesso dei fans inglesi si svolge con agenti e carabinieri schierati in assetto anti-sommossa. Sono lunghe e serrate le ispezioni e questo infastidisce i sudditi di Sua Maestà: alcuni provano a forzare il cordone di sicurezza, si lamentano. C'è un piccolo scontro, i poliziotti respingono il tentativo di aggressione e tutto ritorna alla normalità dopo qualche minuto di tensione. Nel pomeriggio la Federazione inglese, in fretta e furia, era riuscita a risalite a un suo tifoso che aveva mostrato in metropolitana di Napoli una bandiera con una scritta che insultava la memoria di Maradona. La foto ha fatto il giro dei social. «Condanniamo questo suo gesto e abbiamo provveduto a cancellare il suo biglietto per la partita».

 

Lo spettacolo, ahimé, è solo quello prima del match: tante palline luminose sulla pista di atletica e la direzione artistica della Figc. Fischi quando l'Inghilterra mette il naso sul prato, boato quando entra l'Italia che indica il cielo. E sì, lassù nelle nuvole ci sarà Luca Vialli: è la prima gara dopo la sua scomparsa e sul monitor ci sono le immagini della sua notte immagine a Wembley. Il sostegno dei tifosi napoletani è incessante. Il remake di Wembley è una specie di film dell'horror: Napoli c'era, ha risposto presente. L'Italia del primo tempo no, quella del secondo salva l'onore. E a fine gara Gino Sorbillo fa consegnare alla squadra le sue pizze. 

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