Mentre i vertici bianconeri nascondevano dai bilanci le perdite, iscrivendo gli stipendi dei giocatori negli anni successivi, il club usufruiva di un regime fiscale agevolato: il cosiddetto Rientro dei cervelli previsto dal decreto crescita del 2019, che prevede un abbattimento dell'imponibile del 50 per cento ai fini Irpef nel caso di calciatori professionisti che tornino dall'estero dopo almeno due anni. E la Juventus lo aveva applicato, tra, gli altri, per il ritorno di Gigi Buffon. È un altro elemento che emerge dagli atti della procura di Torino, che, dopo avere chiesto il processo per 12 indagati, attende la fissazione dell'udienza preliminare.
Secondo la ricostruzione dei pm, per l'anno 2019-2020 Andrea Agnelli e Giorgio Chiellini avevano chiesto ai giocatori di rinunciare a una mensilità, con l'intesa che altre tre sarebbero state pagate a partire dalla successiva stagione.
Ma dagli atti emergono le lacune e le reticenze di alcuni testimoni, come gli agenti dei giocatori e consulenti della Juventus sentiti durante le indagini. Dichiarazioni «di indubbia rilevanza - secondo i magistrati - poiché «sono stati proprio gli agenti e i rispettivi legali/consulenti a interloquire con la Juventus» nell'ambito delle manovre stipendi. Veronique Rabiot, madre e procuratrice del centrocampista francese Adrien, dopo avere detto «tutti i giocatori avevano accettato la rinuncia a una mensilità» del 2019/2020 e lo spostamento di altre tre alla stagione successiva, afferma, a proposito delle scritture firmate dal figlio sugli aspetti contrattuali: «Non li ho visti e anche se li avessi visti, visto che non parlo italiano non li riconoscerei». Visionate le scritture sugli stipendi del 13 maggio 2020, e quella successiva del 6 luglio 2020 di integrazione depositata in Lega, la signora Rabiot «non sa spiegarsi la differenza di dati perché, per quanto ricordo, Adrien ha firmato una sola volta». Ma - aggiunge - «dovete chiedere ad Adrien, non posso escludere che sia andato due volte a firmare».
Alessandro Lucci, fondatore dell'agenzia Wsa (World Soccer Agency), sentito come agente di Bonucci e Cuadrado e, dal maggio 2021, anche di Kulusevski, ricorda che i suoi assistiti «hanno firmato una sola volta» e non sa spiegare le date differenti nelle firme dei documenti sulla manovra stipendi: «Prendo atto - dice ai magistrati - che i documenti riportano date differenti, ma non saprei indicare i motivi».
Quanto alle trattative per rimodulare i pagamenti, si tratta di «accordi che sarebbero stati formalizzati con scritture private che né io né l'avvocato Rodella abbiamo mai avallato e infatti ho sconsigliato a Bonucci e Cuadrado di accettare questo accordo. Questo perché - dice il presidente della Wsa - pur tenendo in considerazione che la Juventus era una società meritevole di ampia fiducia, comunque le scritture private non avevano alcun tipo di valore per la tutela legale».