La memoria di Diego Armando Maradona non trova pace. Nemmeno ora. Nemmeno quando è stato ritrovato il pallone d’oro che era stato rubato nel 1989. No. E adesso le ripercussioni sono anche di carattere familiare. Perché dopo le chiacchiere dei giorni scorsi è arrivata anche la certezza della scelta da parte degli eredi di Diego Armando Maradona di voler fermare l'asta di uno del trofei assegnatogli per il Mondiale vinto con l’Argentina nel 1986. Si tratta di un cimelio scomparso da decenni e recentemente riemerso.
Il caso
Ma Gilles Moreu, avvocato dello studio Paradox Lawyers, ha annunciato che presenterà una richiesta urgente al presidente del tribunale di Nanterre, vicino a Parigi, per il ritiro del Pallone d'Oro dei Mondiali dalla vendita all'asta il mese prossimo nella capitale francese. Insomma, a questo punto il legale richiederà anche il sequestro giudiziario del trofeo e presenterà una denuncia per furto e occultamento. Un tassello in più all’interno di una vicenda giudiziaria che già aveva assunto i toni più oscuri nelle scorse settimane. La casa d'aste Aguttes, infatti, ha detto che il trofeo è riapparso nel 2016 tra gli altri lotti acquistati da una collezione privata a Parigi.
La storia
Lo avevano dato per fuso, eclissato e convertito in lingotti.
La novità
Intanto il museo interattivo “Diego Vive” nella ex Base Nato a Bagnoli potrebbe aprire i battenti lunedì 20 maggio a causa di un ritardo sui lavori. Tanti i problemi affrontati dagli organizzatori argentini Avelino Tamargo e Matias Schneer, a cominciare dalla diffida fatta dal Napoli di utilizzare immagini di Maradona con la maglia del club del azzurro. E infatti sulle locandine adesso appare il Pibe con la divisa dell'Argentina. Il 28 maggio è previsto un evento nell'ambito di “Diego Vive” con la partecipazione di Claudia Villafane, l'ex moglie di Maradona, le figlie Dalma e Gianinna e Diego Jr, il figlio napoletano del Pibe e di Cristiana Sinagra.