Salernitana, pugno fermo e serenità: la ripartenza di Colantuono

Primo allenamento: discorso ai calciatori e partitine

Salernitana, pugno fermo e serenità: la ripartenza di Colantuono
Salernitana, pugno fermo e serenità: la ripartenza di Colantuono
di Alfonso Maria Avagliano
Mercoledì 20 Marzo 2024, 09:37 - Ultimo agg. 09:40
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Un'oretta e un quarto di allenamento preceduta da una ventina di minuti non di più di discorso alla squadra, col pugno fermo ma nello stesso tempo tentando di infondere un minimo di serenità. Quel che è fatto, è fatto. Stefano Colantuono lo sa, però non è affatto rassegnato e guai a chiamarlo traghettatore. Ieri è stato il suo primo giorno da allenatore granata, di nuovo.

L'ha cominciato alle 7:45 con un caffè al camping di fronte al centro sportivo Mary Rosy, dove è rimasto fino al tardo pomeriggio.

Da responsabile del settore giovanile, rieccolo in panchina con i grandi. Motivato, perché le sue chance vuol giocarsele e non sarà certo passivo. Il primo sfizio è toccare quota 250 in A da mister (è a 243), il secondo è dimostrare che «ricomincio quando voglio» può calzargli meglio di «smetto quando voglio».

Il 61enne trainer è rientrato nel ruolo, lui che spesso in carriera ha fatto deviazioni nel percorso maestro, da calciatore prima e da tecnico poi, seppur mantenendo sempre l'orientamento sulla strada principale. La prima volta nel 1991: giocava in B, nell'Ascoli, veniva da un lustro in massima serie e decise di passare al calcio a 5 improvvisamente. Il tempo di vincere uno scudetto con la Bnl Roma e poi riprese la via dei campi a undici, anche se nelle categorie minori. Idem da allenatore. Dopo la prima avventura con la Bersagliera finita a dicembre 2018, un'altra freccia: accettò il ruolo di direttore tecnico della Sambenedettese in D per otto mesi, poi si riapprocciò alla panchina sempre con la Salernitana, quella del trust.

«Vero, sto fermo da un po' (all'epoca quattro anni, nda) ma sono carico a mille. Quando fai questo mestiere da 20 anni non perdi la mano», disse a ottobre 2021 ripresentandosi al posto di Castori. Forse lo dirà pure tra una decina di giorni, quando terrà la conferenza stampa prepartita di Bologna-Salernitana. Prima di allora, non parlerà e si focalizzerà sul campo. Colantuono conosce il prossimo step del Dall'Ara a pasquetta ma non quelli successivi. Oggi pomeriggio la Lega di Serie A renderà noti date e orari delle partite dalla trentunesima alla trentatreesima (Sassuolo in casa, Lazio fuori, Atalanta all'Arechi).

Ieri il trainer ha diretto il suo primo allenamento al Mary Rosy con un gruppo monco. Mancavano dieci elementi: Costil, in permesso, più i nove convocati in Nazionale. Si tratta di Ochoa, Pirola, Gyomber, Coulibaly, Kastanos, Legowski, Sfait, Dia (che resterà comunque ai margini fino a fine stagione per gli arcinoti motivi disciplinari) ma anche Pellegrino. L'argentino ha risposto alla chiamata di Javier Mascherano attuale ct dell'U23 albiceleste per le due amichevoli in programma il 22 e il 25 marzo contro i pari età del Messico. Gare importanti, di preparazione alle Olimpiadi di Parigi, che il difensore sogna di agguantare a luglio.

Così, Colantuono ha rimpolpato il gruppo con i baby Allocca, Salvati, Sepe e Ferrari. Lavoro di team building col pallone, poi la parte atletica e le partitine a campo ridotto. «Guarda i compagni», ha spesso urlato l'allenatore. Fazio si è sfilato un po' prima, nell'ambito della gestione fisica dopo il problemino alla caviglia accusato prima del Lecce. La buona notizia è il recupero di Pierozzi, che sarà disponibile alla ripresa del campionato. Non è da escludere che nel fine settimana venga organizzata una sgambatura in famiglia con la Primavera per tenere il ritmo partita. Colantuono ha riconfermato lo staff di collaboratori contrattualizzati col club da anni, inserendo solo la figura di Armando Fucci, già in organico nelle giovanili da due anni come preparatore atletico della Primavera e coordinatore dell'area specifica di tutto il settore baby. Non è certo l'ultimo arrivato: nel suo curriculum, tra le altre esperienze, anche due anni alla Juventus e poi in Cina con Marcello Lippi. Il vice resta Andrea Bovo, tra i collaboratori tecnici c'è sempre Manolo Pestrin. E poi gli altri preparatori fisici Marco Celia, Daniele Tozzi, Vincenzo Laurino, l'allenatore dei portieri Mauro Lamberti, il match analyst Sandro Antonini e Pietro Marchesano, l'interprete.

E Ribéry? C'è ma non c'è. Sulla carta è collaboratore tecnico della Salernitana ma non è tornato al Mary Rosy. «Franck è un campione, ha ancora un vincolo con noi ma in questo momento non è in Italia e penso abbia altre preoccupazioni. Lo valuterà il mister che però al momento ha uno staff completo», commenta Maurizio Milan. FR7 probabilmente dall'anno prossimo tornerà al Bayern Monaco come allenatore del settore giovanile.
 

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