Salernitana, Dia nel mirino: è lui la causa del nostro flop

Ecco il ricorso al Collegio arbitrale, pesanti accuse a Boulaye dalla società

La salernitana
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di Pasquale Tallarino
Giovedì 14 Marzo 2024, 10:49
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Dopo il deposito del proprio ricorso al Collegio Arbitrale, è cominciata la partita invisibile della Salernitana contro Dia, a colpi di carte bollate. Parte da una premessa del club. Se fosse possibile virgolettarla, suonerebbe con una espressione del tipo «Dia ci ha rovinato».

In alternativa, chi volesse rifugiarsi in uno scenario meno apocalittico e più pragmatico, fatto di conti il famoso lapis di Sabatini potrebbe accontentarsi di una sintesi giornalistica che, a voler parafrasare il club, è più o meno questa: «Il caso Dia è all'origine del disastro economico e sportivo della stagione granata», perché sta contribuendo al depauperamento del patrimonio del club. C'è di più.

Il procedimento avviene in sede sportiva e la Salernitana ne accetta le regole d'ingaggio ma lancia anche il pallone in ambito extra sportivo e chiede al Collegio di verificare fattispecie giuslavoristiche e civilistiche. Chiede di verificare, in estrema sintesi, se Dia abbia avuto un comportamento che non si addice ad un lavoratore subordinato e diligente; chiede di appurare quale sia stato il fine ultimo del suo comportamento. Ha fatto tutto il possibile per salvare la partita di Udine? Per estensione, sta facendo il possibile per salvare il campionato della Salernitana? Il fine ultimo era mettere all'angolo il club e costringerlo ad una vendita a prezzo di costo o di saldo, in Serie B, consapevoli lui e la Salernitana che in cadetteria il suo stipendio non sia sostenibile? In agguato, l'estate scorsa, c'era il Wolverhampton.

La proposta di prestito fu considerata irricevibile, ma la Salernitana volle «andare a vedere», insomma stuzzicò, come si fa al tavolo verde. Propose di acquistare Dia pagando 33 milioni in tre rate annuali da 11. Nessuna risposta. Poi i mal di pancia a ripetizione: le scarpe prese e riportate nello spogliatoio, la clausola di salvaguardia chiesta alla Salernitana, i colloqui con il ds, le visite mediche in Africa e in Italia.

La Salernitana ha una lunga lista di testi: uno per ogni area, dal magazzino, alla scrivania, passando per il lettino dell'infermeria. Ecco l'idea, il principio, la ratio che ispirano il ricorso del club vergato dall'avvocato Chiacchio, dai professori Sica e Fimmanò: c'era una volta una stella, intorno alla quale ruotava tutto il progetto sportivo.

Oggi la stella è diventata una voragine dentro la quale è sprofondata la Salernitana. Al lordo, Dia guadagna 2 milioni e 370mila euro. Questa è solo la parte fissa. Poi c'è la variabile. Il rapporto deteriorato e infruttuoso, sfociato nel «no» di Boulaye a Liverani quando lo ha invitato ad entrare in campo all'80' di Udinese-Salernitana, è il danno dei danni secondo il club -, è la genesi dei problemi.

Dia è stato l'investimento extralusso della Salernitana e da solo vale oltre il 20% dei soldi spesi per gli ingaggi di tutti i tesserati. Al mese, fa più rumore: l'attaccante riceve bonifici da 250mila euro. La somma del prestito, del riscatto del cartellino, delle intermediazioni (pesantissime, più del prestito), della procura annuale e di varie ed eventuali è stato costoso anche curare Dia fa il totale: per lui è stato già sostenuto un esborso di quasi 17 milioni. Al Collegio Arbitrale, che dovrà costituirsi a breve perché il ricorso è con procedimento accelerato, la Salernitana ha presentato un quadro assai critico e ricostruzioni circostanziate per quantificare il maggior danno.

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Finisce tutto nel calderone delle richieste: autorizzazione ad escludere Dia dagli allenamenti fino al termine della stagione, via libera alla decurtazione del 50% dello stipendio, 20 milioni di risarcimento danni. È facile intuire che a conforto delle proprie tesi la Salernitana nel ricorso abbia inserito atti, contratti, la clausola di recesso indennizzato di 20 milioni per club Uefa e 22 milioni per club extra Uefa, diagnosi e prognosi. Il club granata indica Boulaye come prima e più importante causa del campionato andato in malora. Assente per tutto il mese di settembre o quasi, Dia si era progressivamente allontanato dal terreno di gioco, saltando le partite contro il Torino, il Frosinone. Aveva giocato uno scampolo di gara contro l'Empoli ma il bubbone era scoppiato proprio alla vigilia di una sfida al Lecce, in trasferta. «Non dimentichiamo», aveva detto De Sanctis.
Tra poche ore, il cerchio si chiude con la gara di ritorno contro il Lecce. Comincia anche il secondo tempo di Salernitana-Dia.

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