Giugliano, Bertotto fa mea culpa dopo il crollo a Potenza: «Ma ora penso a Crotone»

In 11 contro 9 per tutto il secondo tempo, l'allenatore «Che caos»

Il mea culpa di Bertotto
Il mea culpa di Bertotto
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 27 Febbraio 2024, 08:32 - Ultimo agg. 10:45
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Una sconfitta che brucia. Un ko contro una squadra, il Potenza, ampiamente alla portata dei tigrotti e maturata nonostante la doppia superiorità numerica del secondo tempo. Valerio Bertotto, tecnico gialloblù, analizza la prova offerta dalla sua squadra al Viviani e preferisce non commentare le concitate fasi finali del match, segnate dal nervosismo, dalle mille interruzioni di gioco e dal palese ostruzionismo dei padroni di casa.

«Ci sarebbe tanto da dire, ma è inutile commentare certi episodi - sottolinea il trainer del Giugliano - Non voglio scendere nei dettagli, altrimenti diventerei sgradevole.

Certe immagini sono chiare, non voglio aggiungere altro».

L'amarezza è palpabile. Non solo per i comportamenti assunti da alcuni tesserati del Potenza, ma anche per l'atteggiamento iniziale della squadra. «Sapevamo - argomenta ancora Bertotto - che sarebbero partiti forte, che avrebbero cercato di pressare alto e metterci subito in difficoltà. Avevamo preparato al meglio la partita, ma dopo cinque minuti eravamo già sotto. Potevamo e dovevamo fare meglio». 

Il Giugliano, insomma, si lecca le ferite e, al netto delle questioni extra sportive, deve recitare il mea culpa per non essere stato in grado di raddrizzare le sorti dell'incontro. La manovra è apparsa troppo compassata, almeno nella seconda parte di gara. Il continuo ricorso al gioco orizzontale e ai cross provenienti dalle corsie esterne non ha sortito gli effetti sperati. È mancata, inoltre, la necessaria personalità e intraprendenza. Pochissime le verticalizzazioni o le azioni, anche individuali, che avrebbero potuto scardinare il muro eretto (difesa a cinque e centrocampo a due) da Marchionni. Balde non è apparso ispirato come nelle precedenti partiti; ancora una volta deludente Ciuferri e De Sena, entrato in corso d'opera, quasi mai è entrato nel vivo del gioco.

Anche Romano, tra i migliori contro il Messina e il Latina, a Potenza non si è espresso al meglio. Tra i pochi ad avere tentato qualche sortita personale è stato Valdesi, il terzino scuola Juve di tecnica e gamba preferito a Menna. Una partita nata male e finita peggio, che potrebbe avere effetti e ripercussioni sull'autostima del gruppo. I tifosi, ad ogni modo, sperano in un pronto riscatto, ma ora sulla strada del Giugliano c'è il Crotone, altra nobile decaduta del girone protagonista di un campionato segnato da eccessivi alti e bassi. La squadra calabrese, che ieri ha affrontato il Foggia, all'andata si impose per 2-1. 

È una compagine con grandi potenzialità, quella da qualche giorno allenata da Silvio Baldini, che sognava e sperava in un campionato di vertice e che ora deve accontentarsi del piazzamento nella griglia dei playoff. Baldini, il tecnico toscano che nel corso della sua carriera ha allenato Palermo, Parma, Empoli e Lecce, è subentrato all'esonerato Lamberto Zauli. In terra calabrese si dovrà rivedere il Giugliano delle migliori occasioni. Anche perché la squadra di Bertotto ha dato prova - soprattutto lontano dal De Cristofaro - di saperci fare contro le big del torneo. I presupposti per fare bene ci sono tutti, insomma, ma ora occorre recuperare in fretta le energie (fisiche e nervose) sprecate in quel di Potenza.

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