Avellino, il rammarico di Pazienza: «Gestione sbagliata e calo vistoso»

Avellino, il rammarico di Pazienza: «Gestione sbagliata e calo vistoso»
Avellino, il rammarico di Pazienza: «Gestione sbagliata e calo vistoso»
di Francesco Guarino
Lunedì 26 Febbraio 2024, 09:56 - Ultimo agg. 20:04
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Amarezza, delusione, rabbia. C'è di tutto nelle parole di Michele Pazienza per un'altra vittoria che il suo Avellino ha lasciato sfumare nei minuti finali: «Abbiamo avuto una gestione sbagliata - ha ammesso - e la squadra ha subito un calo. L'errore che abbiamo commesso nel primo tempo lo abbiamo ripetuto nella ripresa: dovevamo cercare il gol che potesse darci la tranquillità giusta nel finale, senza frenesia e senza correre rischi. Non ci siamo riusciti e abbiamo preso un gol ingenuo».

Il tecnico biancoverde mastica amaro («Potevamo fare meglio», ha chiosato seraficamente) ma si focalizza sul buon approccio alla gara dei suoi: «La partita di fatto è stata condizionata da un episodio negativo, ma l'avevamo interpretata molto bene nel primo tempo.

Meno nel secondo, anche se l'avevamo approcciato senza correre particolari rischi. Eravamo in pieno controllo». A mancare è stata la cattiveria nel mettere al sicuro il risultato: «La gestione serena possiamo permettercela solo dopo aver fatto male all'avversario, quando si riesce a creare qualcosa di pericoloso. Non abbiamo avuto la fame necessaria, quella cattiveria e voglia di metterla al sicuro. Ci siamo accontentati e sul finale le energie sono venute a mancare. C'è grande rabbia e rammarico, meritavamo un risultato diverso».

Sulle mosse del secondo tempo Pazienza ha spiegato: «Ricciardi prima dell'inferiorità numerica mi serviva per dare forza sulla catena di destra. Ho spostato Sgarbi sul fronte opposto, D'Ausilio non ne aveva più e Rocca aveva iniziato a perdere le distanze. Nel finale abbiamo messo Ricciardi nella zona del terreno di gioco dove stavamo soffrendo, anche per dare aiuto a Frascatore che era tornato a posizionarsi come braccetto nella difesa a 3». La mossa Silipo da parte del Monterosi era attesa («Avevamo preparato una doppia copertura su di lui, siamo stati poco attenti nella circostanza»), ma rinforzare il pacchetto arretrato - con l'abbassamento di tutto il baricentro della squadra dopo il rosso a De Cristofaro - non è bastato: «Di fatto nel finale abbiamo lavorato quasi a 5 in difesa - ha evidenziato il tecnico biancoverde - ma non è stato sufficiente».

Sulla prestazione rivedibile di Gori, Pazienza ha alzato gli scudi a difesa del suo attaccante: «È entrato a freddo e non era semplice. Poi si è ritrovato nel secondo tempo con tutta la squadra calata, è stato difficile per lui fare la differenza. Per caratteristiche Gori è abituato a giocare con la palla addosso, Patierno è più dinamico e copre meglio il campo, le sue attitudini ci danno la possibilità di andare ad attaccare il campo diversamente». Il finale è per la riflessione più amara di questo girone di ritorno: 6 punti persi in 3 partite negli ultimi minuti tra Juve Stabia, Potenza e Monterosi.

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«Sono numeri che generano rabbia - ammette Pazienza - su questo dobbiamo porre ulteriore attenzione, così come già come facciamo di solito. Adesso possiamo solo accantonare questo pareggio e preparare al meglio prossima di Cerignola». Sulla stessa lunghezza d'onda Michele Rocca: «Purtroppo è un'altra occasione sciupata - ha evidenziato il centrocampista - abbiamo dominato gran parte del match, ma queste partite se non le chiudi c'è il rischio beffa e così è stato. Dobbiamo essere più cinici e cattivi ed evitare falli inutili che rischiano di lasciarci con uomo in meno». L'ex Foggia è il primo a spostare apertamente l'obiettivo sulla post-season: «Dobbiamo trasformare questa rabbia in positività, ora è inutile guardare la classifica. I playoff sono qualcosa di importante e arrivarci in un determinato modo e con lo spirito giusto può cambiare tanto».

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