La Turris gonfia il petto dopo la striscia positiva: «Umili ma all'altezza»

Aggiustata la difesa colabrodo, ora è caccia ai punti salvezza

Leonardo Menichini
Leonardo Menichini
di Teresa Iacomino
Sabato 24 Febbraio 2024, 08:53 - Ultimo agg. 13:25
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Sulla carta è una partita dal pronostico scontato. Non solo per la differenza in termini di punti in classifica e prospettive future, ma soprattutto per i precedenti stagionali. Due le partite disputate quest'anno, entrambe al Liguori ed entrambe vinte dalla Juve Stabia: prima l'1-2 in campionato, quindi il match deciso ai supplementari in Coppa Italia con un pirotecnico 3-5. Per questo la Turris mette in conto il ruolo di sfavorita, ma non di vittima annunciata. A rendere i corallini più convinti dei propri mezzi rispetto ad appena poche settimane fa, è in particolare la mini-striscia positiva delle ultime giornate: con sette punti conquistati in tre gare, gli uomini di Menichini hanno raggiunto per la prima volta dopo essere finiti nella zona playout, la favorevole condizione di essere padroni del loro destino. Se fosse finito oggi il campionato, infatti, la Turris sarebbe salva: non per la posizione, visto che la quintultima piazza comporta la necessità di disputare i playout, ma per la regola che vuole annullati gli spareggi qualora tra le dirette rivali ci siano più di otto punti. E oggi il distacco tra i biancorossi e il Monterosi (squadra che occupa la penultima posizione) è appunto di nove lunghezze.

Troppo presto per fare calcoli, è vero.

Ma pur sempre un vantaggio psicologico del quale tenere conto. Come sia riuscito ad invertire la rotta di una compagine spesso sconfitta quasi in partenza e oggi pronta ad affrontare tutti gli avversari a viso aperto, prova a spiegarlo lo stesso tecnico. 

Che ha sicuramente lavorato provando a mettere ordine in una delle difese più perforate dell'intera serie C: «Del resto - afferma Leonardo Menichini - le statistiche dicono che a vincere è quasi sempre chi ha la migliore retroguardia. Un gol lo si può sempre fare. Diventa, invece, complicato quando bisogna farne più di uno a partita per recuperare lo svantaggio, perché questo implica sbilanciarsi e concedere spazi all'avversario. Quando sono arrivato, abbiamo analizzato i numeri, come si suole fare in questi casi, ed è chiaro che bisognava innanzitutto lavorare per limitare le troppe reti subite. Tuttavia, a mio avviso non era un problema che investiva solo il reparto difensivo, ma doveva riguardare tutta la squadra in fase di non possesso». 

Un lavoro fatto sulla testa dei giocatori. Che sono usciti dall'angoscia del prima o poi prendiamo gol che era diventata una costante dell'ultimo periodo del predecessore Bruno Caneo: «Ma guai a perdere contatto con la realtà, per continuare ad avere la giusta umiltà, dato che ci resta ancora da soffrire. Ad ogni modo, stiamo dando segnali importanti, dimostrando che possiamo competere con tutti». Negli ultimi tempi infine la Turris ha dimostrato una capacità di cambiare pelle a seconda delle occasioni: «Cerco di mettere la squadra nelle condizioni migliori di esprimersi conclude Menichini A volte non dare punti di riferimento all'avversario può essere un vantaggio».

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