Virtus Francavilla-Avellino 0-0, lupi ammalati di pareggite

Gori colpisce un palo nel primo tempo

Francavilla-Avellino, lupi ammalati di pareggite
Francavilla-Avellino, lupi ammalati di pareggite
di Marco Festa
Lunedì 11 Marzo 2024, 10:00 - Ultimo agg. 11:15
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Dal mal di casa alla pareggite in trasferta. Solo 0-0 in casa della Virtus Francavilla terzultima: è maturato così il quarto pari di fila dell'Avellino lontano dalle mura amiche dove c'era una volta un rullo compressore e ora c'è una squadra che, pur non perdendo, si scopre affetta da un nuovo limite che lo lascia a mordersi le mani.
Seminati per strada gli ennesimi punti che avrebbero dato alla classifica un volto diverso: frenano le avversarie, l'Avellino non ne approfitta.

Il solito leitmotiv di un'annata che rischia di lasciare in eredità un pugno di mosche e un pieno di rimpianti. Pazienza ha confermato il 3-5-2, che è tornato a essere il modulo di riferimento dell'Avellino dal match casalingo con il Catania. Sulle corsie laterali Ricciardi è stato preferito a Cancellotti, al rientro dopo un turno di squalifica, e Liotti a Tito: terza panchina consecutiva per il capitano.

Con Rocca alle prese con qualche acciacco ereditato dal turno infrasettimanale è toccato a Palmiero rappresentare la terza e ultima novità rispetto al precedente undici iniziale dato che Gori è stato confermato venendo preferito al recuperato Patierno in attacco. 

Consapevole di potersi portare a -2 dal Benevento secondo, riacciuffato in extremis sull'1-1 al Vigorito dal Messina; di poter accorciare momentaneamente a otto punti sulla capolista Juve Stabia (impegnata alle 20:45, a porte chiuse, al Menti contro il Taranto), l'Avellino ha provato a passare all'attacco dopo una fase iniziale di studio: Gori ha centrato il palo su corner di Liotti, poi Sgarbi ha pennellato il potenziale assist numero quattordici della sua strepitosa stagione, ma il tiro al volo di Armellino è terminato alto sulla traversa. Si è parlato tanto dei blackout che l'Avellino ha rischiato di pagare a carissimo prezzo contro il Catania e la luce si è spenta di nuovo nel momento migliore: Biondi ha centrato Ghidotti divorandosi un gol fatto. Il portiere è stato bravo a restare in piedi fino all'ultimo.

Cionek ha avuto un altro momento di appannamento, ma è stata tutta la difesa dell'Avellino a far capire che c'è ancora tanto da lavorare in vista dei playoff. I biancoverdi hanno dimostrato di avere una buona condizione atletica, ma si sono inspiegabilmente smarriti nella qualità della costruzione del gioco, condizionata da qualche lancio lungo di troppo. Palla a terra l'Avellino fa decisamente più paura e lo ha ricordato quando Gori ha spinto una ripartenza prima di toccare per Sgarbi, che è rientrato sul sinistro e ha severamente impegnato Branduani, bravo a rifugiarsi in calcio d'angolo. Il tempo di vedere Frascatore bacchettato dagli avversari per aver cercato di conquistare con mestiere un rigore e l'Avellino è tornato a non farsi apprezzare particolarmente a centrocampo: De Cristofaro ha faticato a entrare in partita e sulle fasce i lupi non sono riusciti mai a sfondare. Ghidotti è stato bravo a evitare che un episodio potesse indirizzare la gara verso la Virtus Francavilla, respingendo una punizione velenosa di Polidori, e in un amen è arrivato il tempo dell'intervallo. Pazienza è ripartito con due cambi ma senza variare il sistema di gioco: Cancellotti per Cionek e Rocca per Palmiero. 

L'Avellino ha provato a complicarsi la vita per l'ennesima volta con un retropassaggio azzardato di Frascatore che ha costretto Ghidotti agli straordinari per anticipare Artistico. Male al ritorno negli spogliatoi e ancora Ghidotti ha dovuto togliere le proverbiali castagne dal fuoco con un intervento decisivo su Artistico, che ha poi fallito a porta vuota. De Marino ha fatto suonare un altro campanello d'allarme per l'Avellino, più che a corto di idee che sulle gambe per il tour de force di impegni ravvicinati. Troppo poco il tentativo di De Cristofaro sporcato da Gasbarro per non provare a scuotere la squadra con altri due innesti in corso d'opera: Marconi e Russo per Gori e Sgarbi. Reparto avanzato ribaltato, il forcing finale è arrivato ma non è stato abbastanza per stappare una partita bloccata.
Il sesto risultato utile è buono più che per le statistiche che per una reale svolta, al netto di qualche protesta finale per un presunto tocco di mano nell'area di rigore avversaria. L'Avellino si è inceppato un'altra volta.

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