Garcia, ho visto Maradona: «Io maestro d'orchestra per il Napoli. Cambiare per vincere ancora»

«Di Lorenzo capitano, è bello vedere Osimhen e Kvara»

Garcia e Kvara
Garcia e Kvara
Giovedì 17 Agosto 2023, 10:14
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«In Italia mi parlate ancora di chitarra o violino. Ma ora sono un maestro d’orchestra». Comincia così la lunga intervista di Rudi Garcia a Dazn Heroes. «Il Napoli è religione per i napoletani. Per me dovrebbe essere sempre così. A Lille ho imparato che dopo un anno vincente è umano dare qualcosa in meno. Io devo essere una sveglia per la squadra, li voglio allo stesso livello dello scorso anno. Una grande qualità di questa squadra è il collettivo. E poi il gioco di prima, lo stiamo coltivando. Migliorare? C’è sempre possibilità di farlo. Vorrei una squadra più camaleontica. Quando arrivi dopo una vittoria qualcuno vorrebbe non cambiare, invece serve sempre novità per vincere ancora».

«Raspadori può fare l’esterno, l’ala, l’attaccante» continua Garcia. «Dovremo giocare anche a due punte con Simeone, ma Osimhen è Osimhen: è un trascinatore, si porta la squadra sulle spalle, mi piace tanto. È tra i migliori al mondo, ma difende e pressa come un matto, aiuta i compagni, è bellissimo. Kvara è bello da vedere ma può migliorare ancora. Di Lorenzo è un genero perfetto» scherza il francese «È un leader, una gran persona. Di solito scelgo io i capitani, ma non ho avuto dubbi qui. Il capitano è lui. E poi c’è la scaramanzia: io non lo sono troppo ma credo alle onde positive: se una cosa va bene al gruppo, perché cambiarla? Maradona l’ho incrociato a Roma nel 2014: venne al mio tavolo in un ristorante e parlammo per qualche minuto.

Fu incredibile per me».

Una coppia già affiatata con De Laurentiis: «Non ho preparato niente per il colloquio con lui» le parole di Garcia «Ho le mie idee e c’è stata sintonia. Il club qui è fatto di gente di alto livello: il presidente, Chiavelli, Micheli sanno tutto di te. Se sono interessati a te è perché sanno cosa puoi portare. Obiettivi? Prima di tutto la Champions, qui è la base. Serve una rosa forte per giocare al massimo entrambe le competizioni. Con Spalletti ci intrecciamo per la seconda volta: ho rispetto per lui, ha fatto grandi cose qui a Napoli. Mourinho ha riportato gioia ai tifosi della Roma, ha un palmares pazzesco. Dopo la firma con il Napoli sono stato all’Olimpico per un concerto, i tifosi giallorossi mi hanno augurato buona fortuna».

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