Inviato a Castel Volturno
De Laurentiis, stavolta, non lo molla. Vuole Antonio Conte, ha rotto ogni indugio, è in pressing sul tecnico leccese. Vuole provarci a convincerlo ad accettare la panchina azzurra. Cosa non semplice, perché in queste ore si è accesa la corsa all’ex Juventus e Inter che, come era immaginabile, un po’ tutti vogliono.
In Italia adesso c’è anche il Milan che sta tentando di ingaggiarlo e che vedrà i suoi agenti tra oggi e domani. Ma il santone ha messo in cima a ogni cosa il Napoli perché sa bene che De Laurentiis è da tempo che lo insegue: gli approcci di ottobre e di gennaio sono stati respinti con grande garbo da Conte con quella promessa che non era solo una banale scusa: «ne riparliamo a fine campionato».
Ed ecco quindi che De Laurentiis, che ha ripreso da pochissime ore i contatti telefonici dopo un lungo silenzio, incontrerà Conte di persona per capire se ci sono le condizioni per chiudere. E alla svelta. I tracolli delle ultime domeniche hanno spinto il patron azzurro a cambiare strategia, perché serve ora un tecnico che emozioni, una mossa che scuota tutto e tutti: la delusione dell’ambiente e i problemi da risolvere spingono a tentare a ogni costo Conte a dire di sì al Napoli. Senza badare tanto alle questioni legate all’ingaggio. Anche perché le richieste economiche sono assai più basse rispetto agli ultimi tempi: Conte chiede tra i 4-5 milioni di euro a stagione, ovviamente più i premi legati ai risultati e i diritti di immagine per sé. Ci sono ben altri nodi sul tavolo, quelli legati al progetto tecnico: uno come Conte non lo ingaggi solo con le promesse, le belle parole e così via. Il leccese vuole una certa carta bianca nella gestione tecnica. Oltre che nel mercato. E in ogni caso, 5 milioni (netto) di stipendio, sarebbero un record per un allenatore del Napoli. Ma un club che ha una liquidità di circa 180 milioni di euro non può badare al risparmio: e De Laurentiis non intende farlo. Pioli, Gasperini e Italiano sono in un angolo: se vogliono aspettare, bene. Non gli resta altro da fare nell’attesa che la trattativa tra Conte e De Laurentiis si concluda. Tanto per cambiare, però, De Laurentiis è, in ogni caso, pronto alla svolta: perché guai a trascurare l’ipotesi Gasperini. All’Atalanta, a dir il vero, alla vigilia delle due finali di Coppa Italia ed Europa League, non sono piaciuti i complimenti pubblici del patron azzurro. Ma sanno bene che degli approcci ci sono stati, un sondaggio del Napoli per capire se il Gasp sarebbe disponibile. E Gasperini ha detto che ci vuole pensare.
Le piste
E in sottofondo, come una nota bassa e costante, la voglia di affidarsi a Stefano Pioli. Dietro c’è la spinta dell’ad Chiavelli, l’uomo dei conti, che prova a trovare la giusta soluzione tra ambizioni di rilancio e conti in ordine. Pioli deve liberarsi dal Milan a cui chiederà una buonuscita. Se l’avrà, sarà svincolato. Altrimenti si godrà un anno da disoccupato a 4 milioni di euro di stipendio. Senza far nulla. Chiavelli, lo scorso anno, tentò il colpo Nagelsmann che però declinò l’offerta del club azzurro. Ognuno si muove provando a trovare la rapida soluzione all’enigma della prossima stagione. In cuor suo, De Laurentiis sognava un approdo in Champions che lo avrebbe spinto a confermare Calzona. Cosa che ha accarezzato fino a poche settimane fa, magari anche come assistente del prossimo tecnico. Ma la sensazione è che questi siano gli ultimi giorni del traghettatore che, non nasconde, anche l’amarezza per le troppe voci sul futuro allenatore che lo hanno ulteriormente indebolito al cospetto dello spogliatoio. Non è finita, però: perché il ds in pectore, Manna, sia pure ancora a mezzo servizio perché deve ancora risolvere il contratto con la Juventus (una formalità: Giuntoli lo libererà a giugno) ha l’asso nella manica: è Vincenzo Italiano. Ha chiuso l’accordo con lui e non è nè una soluzione coraggiosa né la più azzardata. D’altronde, questa sarà l’estate del ribaltone. La sensazione è che come l’anno scorso, il casting vada ancora troppo per le lunghe, e De Laurentiis non sappia ancora quale sia la strada migliore. Le possibilità di scelta, dopo avere sprecato più di due mesi, sono ancora ampie e in giro c’è ancora molto. Bisogna fare alla svelta, la situazione allarma i tifosi, sbigottiti da una squadra vuota e da una società che ancora non ha deciso la nuova guida tecnica.