David e Gimenez, a Napoli una poltrona per due per il dopo Osimhen

Se anche Raspadori e Simeone dovessero essere in partenza e in avanti sarà rivoluzione totale

STELLINA Jonathan David, 23 anni, attaccante canadese del Lille
STELLINA Jonathan David, 23 anni, attaccante canadese del Lille
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 8 Maggio 2024, 06:55 - Ultimo agg. 18:05
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Trovare il degno erede di Osimhen. Come se fosse semplice. Perché De Laurentiis, di sicuro, non può fidarsi di chi lo scorso anno ha presentato Natan come il successore di Kim. Dunque, tocca al ds in pectore, Manna, prendersi la responsabilità: David o Gimenez, a chi la maglia numero 9? Il punto è che non sarà semplice per nessuno raccogliere un simile testimone. E la perplessità è che, come nel caso del coreano, si sa da mesi che la stella nigeriana andrà via ma i dirigenti azzurri non hanno ancora scelto il successore. Ecco. Bisogna muovere il signore del gol. È devastante, valeva mezzo Napoli già con Spalletti, lo è ancora di più in questa stagione degli orrori. I suoi capricci, e i suoi mal di pancia hanno condizionato l’andamento del campionato, fin dalla scorsa estate. Voleva i milioni degli arabi e quando ha capito che De Laurentiis non avrebbe accettato offerte inferiori ai 160-180 milioni di euro, si è arreso. Ma la testa, spesso, è andata a finire sempre lì. Lui è un cannibale, ma anche a Udine ha mostrato di quanto il Napoli sia totalmente alle sue dipendenze: appena è uscito, mezza difesa dei friulani si è lanciata in attacco, come se si fosse liberata di un peso.

Mister 120 milioni

In serie A nessuno vale quanto il nigeriano.

Sarà pure la sua stagione più amara ma in ogni caso resta sempre il miglior realizzatore degli azzurri. Prepara l’addio, parte il conto alla rovescia: solo il Psg si è detto pronto a sborsare la clausola rescissoria. Magari proverà a ottenere uno sconto, perché sa che il Napoli Osimhen non può permetterselo più: costa 10 milioni di stipendio più due di bonus. Non è solo una cifra insostenibile ma è anche una delle ragione che hanno destabilizzato l’ambiente visto che gli altri guadagnano molto meno di lui. Dopo aver sbagliato quello di Kim, dopo aver mollato Garcia da quarto in classifica per prenderne altri due e ritrovarsi al nono posto, De Laurentiis ha tra le mani una cassaforte piena zeppa di fondi per poter prendere chi vuole. Già, ma chi? Difficilmente potrebbe accettare l’ipotesi avanzata da qualche intermediario britannico di uno scambio con Lukaku. Perché, l’unico parametro di riferimento, sarà lo stipendio: l’erede di Osimhen non potrà guadagnare più di 4 milioni l’anno. Se Mbappé andrà a Madrid ci sarà un effetto domino sul mercato mondiale e Osimhen potrebbe essere la seconda o la terza tessera. E il Napoli non la toglierà dal gioco. Stavolta De Laurentiis non si farà scrupoli a vendere; si affida al suo agente, Calenda (lo stesso di Juan Jesus), che da tempo sostiene di avere una lista sterminata di pretendenti a Osimhen. Victor non è incedibile. Ma la verità è che qui non lo è più nessuno, per principio e strategia. De Laurentiis non fissa prezzi e non mette in vendita i suoi elementi migliori (e difatti non impone clausole), ma è sempre pronto a trattare se è il caso di farlo anche se non ha l’esigenza di vendere per finanziare gli acquisti.

In ansia

Forse bisogna aspettare di capire chi sarà il nuovo allenatore per dare mandato a Manna di partire all’assalto. Nel 2020 l’operazione Osimhen porta la firma di Cristiano Giuntoli: lo ha ammesso anche De Laurentiis, quando in procura a Roma, ascoltato per la presunta plusvalenza fittizia, ha spiegato come l’affare lo abbia portato in porto l’attuale ds della Juventus. Si sa, Rino Gattuso ne fu entusiasta e diedi il suo ok. Segnale che certe operazioni hanno, per forza, bisogno dell’avallo del tecnico. Dunque, Gimenez del Feyenoord (60 milioni di euro) o David del Lille (50 milioni)? Probabile che ci sia anche un mister X, in corsa. Ma non è solo una questione di soldi. Ma rischia di esserci una rivoluzione anche in attacco: perché Simeone e Raspadori pure non vogliono vivere un’altra stagione da gregari come questa. Per restare, devono parlare con il nuovo tecnico. Di sicuro, è una vigilia dolorosa, perché come non potrà mancare un attaccante da 76 gol in 118 partite. Impossibile. Magari mancheranno di meno i suoi musi lunghi, la poca voglia di fare gruppo ma non, di certo, i suoi scatti alla Bolt, i suoi salti in alto per raggiungere palloni impossibili. Osimhen è il miglior attaccante visto in serie A nell’ultimo decennio. Ed è normale che ora andrà via. Perché la filosofia di questa estate deve essere chiara: il Napoli vende chi vuole essere venduto, non lo forza a restare ed è dunque questo il pericolo che corrono i tifosi innamorati anche di Kvara, Lobotka e così via.

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