I tifosi come i giocatori sono abituati alle voci del mercato. E ci fanno relativamente caso. Ma deve essere chiaro un punto: l'asta, che si è inevitabilmente aperta, per Osimhen, cedibile al prezzo di 120 milioni come da clausola (non valida per l'Italia) firmata da De Laurentiis e dal bomber i il 23 dicembre scorso, non deve incidere sul momento del Napoli e sulla volata Champions, complicata per gli azzurri considerando il passo delle due squadre che lo precedono in classifica, Atalanta e Roma.
Quando sarà terminata la Coppa d'Africa, Osimhen tornerà a Napoli e - compatibilmente con le sue condizioni di salute - dovrà offrire alla squadra quello che serve per centrare l'obiettivo Champions, dai gol agli assist per Kvara. L'asta, dunque, non dovrà avere alcun effetto sulle ultime giornate di campionato, quelle in cui Mazzarri e i suoi si giocano le chance (né poche né tante) di centrare l'obiettivo che De Laurentiis aveva indicato a inizio stagione, non alzando lo sguardo verso il primo posto.
Ci sono voci insistenti sull'interessamento del Psg a Osimhen, considerato il possibile erede di Mbappé. Sarebbe il terzo attaccante che si sposta da Napoli a Parigi dopo Lavezzi e Cavani. Ma l'obiettivo di Victor è sbarcare in Premier League, il campionato di maggiore fascino. Ma questo è il “dopo”: ciò che conta è il presidente del Napoli e di Osimhen.