Aurelio De Laurentiis si porta nella valigia la voglia di gridare ai quattro venti la blindatura di Victor Osimhen. Deve portare ancora pazienza, ma la strada è quella giusta. E i sorrisi, la puntualità del ragazzo di Lagos valgono più di una firma. Ma sì, non c'è nulla di male: Osi spera ancora nell'offerta che faccia saltare il banco del Psg ma - e Calenda glielo ha spiegato bene - c'è solo tanto fumo. Dunque, resta. E questo ormai si sa da giorni. E si avvia al rinnovo secondo il motto che è meglio l'uovo oggi che la gallina domani. 7,5 milioni più bonus. Netti. Non male. Per il Napoli operazione di incremento reale da poco più di 4 milioni lordi, perché il nigeriano usufruisce ancora dei benefici del decreto crescita. In ogni caso, Osi è qui a fare l'idolo di tifosi. E Garcia è ben contento di questa evoluzione della faccenda: un conto è il Napoli con Osimhen, un altro è senza di lui. La clausola, che De Laurentiis non voleva, è stata individuata attorno ai 160 milioni. La valutazione per cui già questa estate potrebbe andar via se arrivasse la super-offerta. Che, al momento, non c'è.
Avanti con i rinnovi.
Il cerchio, piano piano, si va chiudendo attorno a due nomi: Danso e Kilman. L'assenza di Giuntoli (uomo mercato per otto anni) pesa in questa fase iniziale. Tutti e due i difensori hanno detto di sì al Napoli: c'è un doppio accordo sul tavolo, più di un gradimento. E poi c'è l'offerta rispettivamente al Lens e al Wolverhampton. Al momento, i due club hanno rifiutato. Pouille, dg del Lens, parlando alla tv del club transalpino, frena e non di poco: «Non pensiamo ci saranno cessioni in difesa questa estate». Se la strategia di De Laurentiis e Chiavelli non prevede rilanci, quella di chi cede è quella di alzare muri. Il prezzo proposto: 20 milioni. Ma in qualsiasi momento l'intreccio può rompersi. Chiaro, la fretta c'è. De Laurentiis vorrebbe mettere a disposizione il prima possibile di Garcia il suo nuovo difensore centrale. Motivo per cui, riecco Mavropanos (1997) dello Stoccarda. I suoi gusti (economici) del patron non sono cambiati nonostante lo scudetto e la pioggia di euro per la Champions: il tetto di ingaggi resterà sempre attorno ai 75-80 milioni. Esattamente come l'anno scorso. Perché l'aumento (eventuale, non ancora definito) per Osimhen, verrà compensato dalla rinuncia a Lozano, che pure percepisce quasi 7 milioni di ingaggio lordo.
E poi manca un centrocampista. Garcia ha dato l'identikit: muscoli e presenza in campo. Sul taccuino c'è sempre un nome: Gabriel Veiga del Celta Vigo. Ma Benitez non ne vuole sapere di darlo via. E per di più al Napoli. Jesper Lindstrom e Orsolini, piacciono e non poco. Come pure Samardzic dell'Udinese. Ma ora il Napoli ha solo due tasselli liberi: in difesa e il successore di Ndombele. Magari, quest'ultimo, da prendere come nel passato: low cost, ovvero in prestito a fine mercato. Sono giorni di lavoro particolari per Meluso, il nuovo ds: deve trovare una sistemazione a Gaetano e deve anche capire se Zanoli può andare al Genoa per trovare quello spazio che qui non ha.