Tinder The Future of Dating 2023: la parola d’ordine è autenticità

Tinder The Future of Dating 2023: la parola d’ordine è autenticità
Tinder The Future of Dating 2023: la parola d’ordine è autenticità
di Guglielmo Sbano
Domenica 4 Giugno 2023, 15:10
5 Minuti di Lettura

Tinder ha recentemente presentato il report The Future of Dating 2023, un racconto attraverso i dati che rivela come i membri tra i 18 e 25 anni stiano rivoluzionando il modo in cui ci relazioniamo agli altri. Il 69% degli intervistati ritiene, infatti, che saranno proprio loro a cambiare gli appuntamenti futuri e più della metà dei Millennial affermano come il mondo del dating è più sano adesso per chi ha 18-25 anni, rispetto a quando loro avevano la stessa età. Con il ritorno alla normalità, dopo un lungo periodo di pandemia, il report di quest’anno individua nuovi trend e abitudini, costruite su tre pilastri fondamentali: inclusività, tecnologia e, soprattutto, autenticità.

Autenticità con la A maiuscola

Autenticità è la parola chiave per vivere bene le relazioni: onestà, rispetto e apertura sono infatti fondamentali.

Non sorprende quindi come circa l’80% di chi ha 18-25 anni consideri il proprio benessere una priorità quando frequenta qualcuno. Inoltre, il 79% ritiene che potenziali partner debbano condividere questo stesso tipo di approccio. La Gen Z dà più importanza a qualità basate sui valori, come la fedeltà (79%), il rispetto (78%) e la mentalità aperta (61%), mostrarendo la propria personalità senza filtri e maschere, prendere o lasciare. Se ciò vuol dire uscire da una situazione perché non permette di essere davvero se stessə, va bene così.L’aspetto fisico invece è importante solo per il 56% di loro. Quando si tratta di appuntamenti, creare connessioni reali e autentiche rimanendo fedeli al proprio io è in cima alle priorità dei giovani su Tinder. Avere idee e opinioni chiare è fondamentale e in questo, l'alcol - o meglio la sua mancanza - gioca un ruolo cruciale: il 72% degli iscritti a Tinder afferma apertamente sul profilo che non beve alcolici o che lo fa solo occasionalmente. Dopo il periodo dei lockdown, i giovani di Tinder hanno rivalutato l’importanza del proprio tempo; il 51% dei Gen Z infatti, ha affermato che cerca sempre un modo per incastrare anche le relazioni fra i mille impegni quotidiani. Oltre due terzi (il 68%) degli intervistati affermano di usare le app di dating quando sono al lavoro, con la funzione Work Mode di Tinder che viene visitata in media ogni 4 secondi.

Il report, inoltre, dimostra che rispetto ai dater di età superiore, i giovani hanno il 32% in meno di probabilità di ghostare una persona, il  77%  di loro risponde a una persona che gli interessa nel giro di 30 minuti, il 40% risponde in massimo 5 minuti e più di un terzo risponde immediatamente. Questo dato è ancora più interessante se si confronta con il modo in cui i Millennial consideravano gli appuntamenti 10 anni fa: il 73% di chi oggi ha tra i 33-38 anni concorda che le “strategie di conquista” (come farsi desiderare apposta, dare segnali poco chiari, sondare il terreno) erano considerate la normalità quando avevano 18-25 anni, mentre oggi non lo sono più. Che valore si dà, invece, al matrimonio? Sebbene la Gen Z sia meno interessata al matrimonio rispetto alle generazioni precedenti, Paul Brunson (esperto globale di Tinder in materia di relazioni) ritiene che «avrà matrimoni lunghi e felici. Crescita personale, benessere mentale e intenzioni chiare: queste sono tutte le priorità della Gen Z e sono solide fondamenta per avere un giorno matrimoni più sani e a lungo termine». 

La Generazione Z sta rivoluzionato il mondo del dating, rendendolo un posto dove la diversità (geografica, culturale, etnica, sessuale) viene davvero premiata. Il poliamore, la monogamia e l'emergere della situationship ne sono la prova. Ciò che effettivamente conta per la Gen Z sono le persone, ciascuna con la propria unicità. L'80% dei membri di Tinder intervistati afferma di aver conosciuto e incontrato una persona di un’altra etnia o cultura. Due terzi degli intervistati (circa il 66%) ha ammesso che grazie a Tinder ha potuto conoscere e frequentare più gente al di fuori della propria cerchia sociale, conoscendo persone che altrimenti non avrebbe mai potuto incontrare nella quotidianità. Questo dato è rilevante anche per i membri della comunità Lgbtqia+, che riconoscono Tinder come un luogo sicuro in cui fare coming-out, ancora prima di farlo con familiari o amici. «Su Tinder, i membri della comunità Lgbtqia+ sono un gruppo in rapida crescita e le persone che si identificano come non binarie sono aumentate del 104% nell'ultimo anno», afferma Paul Bronson. 

Il ruolo della tecnologia

La tecnologia continua a influenzare positivamente il modo in cui le persone si incontrano: ad esempio, non solo la maggior parte degli under 30 usa le app di dating, ma il 55% ha avuto una relazione seria con una persona conosciuta su Tinder e il 37% conosce qualcuno che l’ha avuta. Non ci sono dubbi che l’Ia rivoluzionerà molti settori, incluso il mondo del dating online. Tinder stesso già fa uso del machine learning per ottimizzare diverse funzioni di sicurezza, rendendo gli appuntamenti più semplici, sicuri e divertenti. Al tempo stesso, le giovani generazioni sono la dimostrazione di come la tecnologia sia superflua se non incontra le esigenze delle persone. Il 34% della Gen Z afferma infatti che userebbe l’Ia per creare un profilo su un’app di dating, ma di non essere interessata a profili generici e senza personalità, come quelli creati dai chatbot. La maggior parte di loro pensa che l’Ia generativa possa funzionare bene per dare dei suggerimenti. Insomma, l’intelligenza artificiale ha un grande potenziale e può funzionare come “coach” per aiutare le persone single a mettere in mostra le proprie qualità come, ad esempio, ricevere spunti su come portare avanti una conversazione con un match, oppure suggerire delle frasi per rompere il ghiaccio. 

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