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Il silenzio degli innocenti
Usura e racket a Napoli ovest, Comune e governo si costituiscono parte civile ma spicca l’assenza delle vittime, che hanno rinunciato a presentarsi in aula - come ha raccontato Leandro Del Gaudio su Il Mattino - per rivendicare il proprio status di «parti offese». Chi è stato costretto a cedere al ricatto dei clan, insomma, avrebbe scelto di disertare il processo. Nessuno si erga a censore: diceva Giovanni Falcone che non si può chiedere ai singoli cittadini di essere eroi. Ma è un silenzio che pesa, quello degli innocenti, e che fa male: perché il clima di omertà e paura rischia di vanificare gli sforzi di chi si batte ogni giorni per difendere la legalità.
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Nuovo stadio: sì, forse, chissà
Il nuovo stadio a Bagnoli, almeno in tempi brevi, non ci sarà.
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Certi amori non finiscono
Il grande pittore andaluso Diego Velázquez soggiornò a Napoli due volte nella sua vita, nel 1629-1630 e nel 1649-1651. Fu un grande amore, nel segno dell’arte che si rinnova, si espande e si contamina. Il genio del barocco torna in città con due capolavori in mostra alle Gallerie d’Italia fino al 24 luglio, l’Immacolata Concezione e San Giovanni Evangelista sull’isola di Patmos, provenienti dalla National Gallery di Londra. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
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Bazzecole e pinzillacchere
Non pronunciate il nome di Dio invano, e nemmeno quello di Totò. È di martedì la notizia che in seguito a un’ingiunzione del Tribunale di Torino gli eredi del grande attore potranno bloccare l’utilizzo non autorizzato del nome di Antonio De Curtis, e della sua immagine, per fini commerciali e pubblicitari. Solo bazzecole, quisquilie e pinzillacchere? Non proprio: i diritti d’autore sono una cosa seria e valgono per ogni forma d’arte, e fa bene la famiglia a chiedere tutela. Ma il grande Totò appartiene a tutti, è patrimonio dell’umanità: siamo sicuri che il Principe della Risata non avrebbe reagito alle ingiunzioni in carta bollata da par suo: ovvero - appunto - con una sonora risata?