Porto di Napoli, record di croceristi ma è allarme per le merci

Più incassi da concessioni e tasse nel bilancio dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale

Assalto al Molo Beverello per raggingere le isole
Assalto al Molo Beverello per raggingere le isole
di Antonino Pane
Venerdì 3 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 4 Maggio, 08:03
4 Minuti di Lettura

Più incassi da concessioni e tasse. I porti di Napoli, Salerno e Castellammare stanno lavorando e, dai dati del bilancio approvato dal Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, emerge che stanno lavorando bene soprattutto nel settore del turismo. Complessivamente il bilancio 2023 «si chiude - informa l'Adsp - con un avanzo finanziario di parte corrente di 17 milioni di euro, un disavanzo in conto capitale di 23 milioni (dovuto agli investimenti con fondi propri), per un disavanzo complessivo di 6 milioni, a cui si fa fronte con gli avanzi di amministrazione degli anni precedenti. Il conto economico, dunque, registra un utile netto di 5 milioni e si registra una consistenza finale di cassa di 448 milioni».

Ma vediamo più da vicino il dettaglio delle singole voci.

Il consuntivo registra un gettito di tasse portuali di circa 17 milioni, in crescita dell'1 per cento sul 2023. I canoni demaniali hanno subito un incremento consistente, pari a 4 milioni circa di incasso in più sul 2023. Questo è un dato che si spiega essenzialmente con la rivalutazione dell'indice Istat, che, per il per il 2023 è stato fissato al 25 per cento circa. 

Il bilancio 

L'Adsp mette anche in evidenza che il bilancio tiene conto anche del record storico di traffico dei passeggeri totali nei porti campani. «Nel 2023 sulle banchine dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia sono transitate 8,36 milioni di persone, in crescita del 9,1 per cento sul 2022, il numero più alto mai registrato. Di questi 8,36 milioni, 1,73 milioni sono croceristi, in crescita del 43,2 per cento sul 2022».

Per quanto riguarda l'andamento generale del traffico, l'Adsp mette in evidenza che i dati sono in linea con l'andamento registrato negli altri porti italiani.

Napoli, Salerno e Castellammare hanno movimentato circa 31 milioni di tonnellate di merce con un calo complessivo del 3,5 per cento rispetto all'anno precedente. E questo dato, prevedibilmente, sarà ancora più negativo il prossimo anno visto che la crisi in Medio Oriente sta sconsigliando il transito nel Canale di Suez e di conseguenza limitando gli arrivi delle navi nei porti del Mediterraneo. Le rotte che circumnavigano l'Africa, chiaramente, consigliano di più approdi nei porti del Nord Europa.

E veniamo alle spese. Innanzitutto bisogna sottolineare che il bilancio «è conforme alle limitazioni di spesa introdotte con la Legge finanziaria 2020 che pone un vincolo di spesa sul totale spese per servizi: l'onere complessivo per il 2023 da versare al bilancio dello Stato è stato pari ad euro 876.114,80». In questo contesto pesa il fatto che il bilancio è gravato dall'Ires sui canoni demaniali in quanto si applica una presunzione relativa, sul 50% dell'imponibile. Un fattore, questo, che ha pesato per 3,6 milioni tra saldo 2022 e acconto 2023. Allo stato attuale nella gestione complessiva dell'Ente pesano circa 5 milioni per pagamenti allo Stato a causa del versamento dei tagli sui consumi, dell'Ires e, infine, dell'Irap sul monte retribuzioni. 

 

Il personale

Nulla dice la nota dell'Ente sulle spese del personale e sui premi di produzione che vengono puntualmente elargiti. La diffusa convinzione in ambito portuale, mai smentita nei fatti, è che lavorare come dirigente nell'Adsp vuol dire volare molto alto rispetto ai pari grado di altri enti pubblici. Tra le uscite rientrano, naturalmente, i contributi alle Compagnie portuali per minori giornate lavorate: i dati diffusi parlano di 665mila euro alla Compagnia Unica Lavoratori Portuali (Culp) di Napoli e 189 mila euro per la Culp di Salerno.

Un capitolo importante è quello del Pnrr. «All'Adsp sono arrivati - specifica la nota - finanziamenti di cui già incassati nel 2023 per la terza tranche circa 81 milioni, mentre l'importo già incassato nel 2021 e nel 2022 è pari a 159 milioni. L'avanzo di amministrazione finale per il 2023 ammonta a 106 milioni, su cui vigono vincoli all'utilizzazione per complessivi 70 milioni, con un avanzo disponibile di 35 milioni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA