Europee, Lucia Annunziata punge Elly Schlein: «Se eletta resti in Europa»

«È giusto quello che dice Prodi»

Lucia Annunziata a Napoli
Lucia Annunziata a Napoli
di Dario De Martino
Giovedì 25 Aprile 2024, 07:21 - Ultimo agg. 18:20
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Prima specifica di non aver voluto attaccare Elly Schlein nella sua presa di posizione sul «no» al nome della segretaria sul simbolo del Pd per le prossime Europee. Poi, però, Lucia Annunziata dice chiaramente di pensarla esattamente come Romano Prodi sulle candidature dei leader di partito che si presenteranno alle elezioni senza andare effettivamente a Strasburgo. «Una ferita alla democrazia», l'aveva definita l'ex premier. E in questo caso la stoccata alla segretaria sembra proprio evidente. La candidata capolista del Pd nella circoscrizione meridionale alle europee, in una delle sue prime uscite pubbliche in vista della tornata elettorale, ribadisce subito una delle sue caratteristiche principali: l'indipendenza delle sue idee al di là delle posizioni del partito. E quindi, anche se c'è da andare contro la segretaria, che pure ha sostenuto e voluto la sua candidatura, Annunziata lo fa senza problemi. 

L'affondo

Ieri mattina l'ex conduttrice Rai è arrivata in piazza del Plebiscito per partecipare alla manifestazione della Uil contro le morti sul lavoro. Occasione ghiotta per i cronisti che solleticano la numero uno dei candidati dem al Sud sui nodi interni al Pd. Annunziata non si sottrae. E quando le si sottopone l'intervento di Prodi, che ha definito «ferita alla democrazia» la candidatura in Europa di leader politici che, qualora eletti, rinunceranno alla poltrona a Strasburgo per restare nel Parlamento italiano, non si scompone e dice chiaramente: «È giusto quello che dice Prodi». E non solo. Annunziata rivendica anche la posizione diametralmente diversa dai leader di partito: lei al Parlamento europeo ci andrà davvero. «Io mi trasferisco armi e bagagli lì. È dimostrato che i pochi italiani che lì sono stati efficaci, parlo di David Sassoli e di Paolo Gentiloni, sono quelli che ci sono andati anche con il cane. Io andrò lì con il cane e il gatto, l'intera mia famiglia», le parole di Annunziata. Che poi specifica: «Questo non significa non essere a disposizione della circoscrizione che ti ha eletto, perché poi qui si deve lasciare un presidio, ma secondo me è l'unica cosa da fare». E tra i leader che si candideranno senza scegliere la sede europea c'è ovviamente Elly Schlein che scende in campo al Centro e nelle Isole. 

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Il simbolo 

Una stoccata che forse la segretaria non si sarebbe aspettata.
Prima di ciò, però, Annunziata aveva anche spiegato meglio il senso di un altro intervento che poteva essere letto in chiave anti-Schlein. Nei giorni scorsi, l'ex conduttrice Rai aveva criticato la scelta della segretaria di mettere il suo nome sul simbolo del Pd per le elezioni. Dopo la decisione della segretaria, visti i malumori interni, di rinunciare al suo nome sul simbolo, Annunziata spiega che il suo intervento non era un attacco diretto alla deputata di Lugano. «Ho dichiarato pubblicamente che non era il caso ma non è stato un dibattito interno, piuttosto di prospettiva. Il punto di fondo non è mai stato contro Schlein ma contro il prossimo tsunami, la riforma sul premierato». Annunziata spiega meglio: «La riforma del premierato è la madre di tutte le battaglie sulla trasformazione italiana e sarebbe stato molto difficile combatterla se anche il Pd avesse cominciato a mettersi sulla rotta del partito personale. Ci sono una serie di equilibri che giocano intorno a questo premierato». La presenza in piazza del Plebiscito di Annunziata, comunque, era per partecipare alla manifestazione della Uil contro i morti sul lavoro. E sul tema attacca il governo Meloni: «La politica è responsabile perché chiude gli occhi, davanti ad un modello economico che punta al risparmio, all'evasione fiscale e nessuno si prende la responsabilità». 

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