Fiumi di fango hanno travolto persone, inghiottito migliaia di case e annientato ettari di coltivazioni. Le piogge stagionali insolitamente forti hanno causato alluvioni improvvise, soprattutto nel nord-est dell'Afghanistan, seminando morte e devastazione. Al momento sono più di 300 le vittime, soprattutto nei distretti di Baghalan Jadid e di Burqa, secondo i dati del Wfp (Programma alimentare mondiale), mentre per le autorità talebane il bilancio, sebbene provvisorio, è di «131 morti e più di un centinaio di feriti». La stima è «probabilmente destinata a salire, hanno ammesso le autorità locali. «Molte persone risultano disperse», ha infatti dichiarato il portavoce del ministero degli Interni Abdul Mateen Qani.
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Afghanista, ricerche di corpi sotto il fango
Il dipartimento provinciale di Baghalan per la gestione dei disastri ha assicurato che i soccorsi sono alla ricerca di «eventuali vittime sotto il fango e le macerie, con l'aiuto delle forze di sicurezza dell'esercito e della polizia».
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Afghanistan nazione vulnerabile
L'Afghanistan è uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico: tuttavia, estremamente povero e isolato dal resto del mondo dal ritorno dei talebani al potere nel 2021, è anche uno dei meno equipaggiati ad affrontare le sue conseguenze. L'Ue ha già espresso la propria vicinanza al Paese colpito, assicurando che «sarà, come sempre, al fianco del popolo afghano». L'inviata Usa per le donne, l'afghano-statunitense Rina Amiri, ha invitato i talebani «ad affrontare le conseguenze negative causata dal cambiamento climatico» in un Paese già devastato da quattro decenni di guerra. L'Afghanistan ha registrato un inverno molto secco, che ha reso difficile per il suolo assorbire la pioggia. A peggiorare il quadro, si è presentata una primavera insolitamente umida. E l'allerta non è ancora passata perché potrebbe piovere di nuovo. Dalla metà di aprile, le alluvioni improvvise hanno già provocato un centinaio di vittime in dieci province e nessuna regione è stata risparmiata. Oltre alla perdita di vite umane, questi fenomeni climatici hanno causato enormi perdite finanziarie, sommergendo molti terreni agricoli in un Paese in cui l'80% degli oltre 40 milioni di afghani dipende dall'agricoltura per la propria sopravvivenza.