Kharkiv, l'assalto russo e l'assenza della prima linea di difesa ucraina. Belgorod e la zona cuscinetto, cosa sappiamo

Con l'esercito in difficoltà sul fronte, la rappresaglia di Kiev prova ad avere successo oltre il confine abbattendosi sugli impianti industriali e petroliferi in Russia

Kharkiv, l'assenza della prima linea di difesa ucraina: così le truppe russe hanno sfondato. «C'è stato un tradimento»
Kharkiv, l'assenza della prima linea di difesa ucraina: così le truppe russe hanno sfondato. «C'è stato un tradimento»
di Mario Landi
Lunedì 13 Maggio 2024, 11:06 - Ultimo agg. 18:05
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La resistenza ucraina è in affanno di fronte alla nuova offensiva russa nel nord di Kharkiv, dove le truppe di Mosca guadagnano terreno attaccando senza sosta lungo tutta la frontiera. Ad ammetterlo sono le stesse forze di Kiev: «La situazione si è sostanzialmente aggravata», ha affermato il comandante delle forze armate Alexander Syrsky, «ma la difesa sta mantenendo le posizioni». Di tutt'altro parere è il ministero della Difesa russo che rivendica la conquista di altri quattro villaggi ucraini - Gatische, Krasnoye, Morokhovets e Oleinkovo - dopo quelli dei giorni scorsi.

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La linea di difesa assente

Il comandante di un'unità di ricognizione ucraina ha affermato che le difese a Kharkiv sono carenti mentre la Russia cerca di spingersi nella regione, accusando la corruzione o la negligenza dei funzionari. «Non c'era una prima linea di difesa», ha detto Denys Yaroslavskyi alla Bbc. «L'abbiamo visto. I russi sono entrati senza campi minati». Un drone avrebbe ripreso le truppe russe che attraversavano il confine nord-orientale dell'Ucraina senza resistenza. «O è stato un atto di negligenza o di corruzione, non è stato un fallimento. È stato un tradimento», ha aggiunto Yaroslavskyi. 

La zona cuscinetto

Situata sul confine nord-orientale di Kharkiv, Vovchansk è una delle città dell'Ucraina più vicine alla regione russa di Belgorod. Kharkiv ha affrontato mesi di pesanti combattimenti nelle prime fasi della guerra, quando le forze russe inizialmente la presero per poi essere successivamente respinte da Kiev. Ora, la Russia sta cercando di ristabilire un punto d’appoggio nella regione attraverso una nuova offensiva, rivendicando questo fine settimana la cattura di diversi villaggi di confine. Non è chiaro quale sia l'obiettivo previsto dal Cremlino per il rinnovato assalto a Kharkiv. Il leader russo Vladimir Putin a marzo ha suggerito come la Russia volesse creare una “zona cuscinetto” lì per proteggere Belgorod da possibili attacchi ucraini, un commento che secondo Kiev era un segno che Mosca si stava preparando ad attaccare nel nord.

Gli attacchi a Belgorod

In risposta, le forze ucraine hanno martellato senza sosta la regione russa di Belgorod, dove secondo le autorità di Mosca frammenti di un missile ucraino «fornito dalla Nato» si sono abbattuti su un palazzo di 10 piani nell'omonimo capoluogo provocandone il crollo, con almeno 14 morti e 20 feriti tra cui due bambini. «Continuano le battaglie difensive, feroci battaglie su gran parte della nostra fascia di confine» nel Kharkiv, ha spiegato Volodymyr Zelensky secondo cui «alcuni villaggi sono passati da una 'zona grigia' a una zona di guerra» e «gli occupanti stanno tentando di prendere il controllo di alcuni di essi mentre ne utilizzano altri per avanzare».

La battaglia di Kharkiv

Parole giunte al termine di una giornata in cui si sono moltiplicate sui media notizie preoccupanti, come quella secondo cui un'unità della Guardia nazionale ucraina si è vista costretta ad abbandonare alcune posizioni di difesa. «Alla periferia di Vovchansk la situazione è estremamente difficile: la città è costantemente sotto il fuoco russo e i nostri militari contrattaccano aiutando i residenti locali», ha sottolineato Zelensky.

Proseguono infatti le evacuazioni dei civili - almeno 4.000 dall'inizio della nuova offensiva - ma lo scenario, definito «complesso» dagli analisti, sembra al momento escludere un affondo russo sulla città di Kharkiv: secondo il think tank statunitense Isw le operazioni degli invasori restano relativamente limitate lungo il confine, e nonostante i progressi «tatticamente significativi» in aree «probabilmente meno difese dagli ucraini», le forze russe non stanno portando avanti un'operazione su larga scala per accerchiare o conquistare il capoluogo, dove intanto continuano ad abbattersi i raid aerei di Mosca.

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Il fronte del Donetsk

E non è solo a Kharkiv che si concentrano le battaglie: nell'ultima giornata l'esercito del Cremlino ha attaccato su tutta la linea del fronte, ha sottolineato lo stato maggiore di Kiev, con il Donetsk che si conferma uno dei punti più caldi dello scontro. Mentre il governo di Zelensky continua a chiedere rapide consegne delle forniture di armi occidentali, i partner osservano con preoccupazione gli ultimi sviluppi sul terreno, gli ennesimi a sfavore di Kiev. «E' un momento estremamente pericoloso» per l'Ucraina, secondo il ministro degli Esteri britannico, David Cameron. «Non sottovaluterei ma nemmeno drammatizzerei la situazione», ha invece affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui «bisogna seguire con la massima attenzione le mosse di Mosca. Ma non ci sono pericoli di attacchi alla Nato, lo escludo».

Le raffinerie di petrolio russe

Con l'esercito in difficoltà sul fronte, la rappresaglia di Kiev prova ad avere successo oltre il confine abbattendosi sugli impianti industriali e petroliferi in Russia: l'intelligence militare ucraina ha rivendicato di aver attaccato con droni una raffineria di petrolio a Volgograd, un deposito petrolifero nella regione di Kaluga e lo stabilimento metallurgico Novolipetsk nel Lipetsk. Ma è nella regione di Belgorod che sono risuonate tutto il giorno le sirene dell'allarme aereo. Il distretto e l'omonimo capoluogo «sono stati sottoposti a massicci bombardamenti da parte delle forze armate ucraine», ha affermato il governatore Vyacheslav Gladkov. E negli attacchi «frammenti di uno dei missili Tochka U abbattuti hanno colpito un palazzo residenziale» riducendolo in macerie. «Il brutale attacco terroristico di oggi da parte del regime di Kiev contro i quartieri pacifici di Belgorod ha causato decine di vittime, ed è stato effettuato con l'uso di armi fornite dai Paesi della Nato», ha accusato la missione russa all'Osce chiedendo la condanna internazionale del raid, sul quale nessun commento è giunto dalle autorità di Kiev. «L'attacco terroristico a Belgorod è un altro anello sanguinoso nella catena dei crimini del regime di Kiev», ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova secondo cui i» bombardamenti mirati su civili sono diventati la firma del gruppo criminale di Zelensky, sostenuto da sponsor occidentali».

Kiev sostituisce comandante fronte nord-orientale

Il comandante ucraino responsabile della linea del fronte nordorientale di Kharkiv è stato sostituito durante l'offensiva russa. Lo riporta il Guardian citando le autorità militari ucraine, secondo cui il generale di brigata Mykhailo Drapaty ha preso il posto di Yuriy Galushkin. Il portavoce militare Nazar Voloshyn ha dichiarato a Rbc-Ucraina che la decisione di nominare Drapaty è stata presa l'11 maggio, ma non ha riferito le motivazioni di questa scelta. Il giorno prima, la Russia ha lanciato la nuova offensiva al confine nord-orientale dell'Ucraina nella regione di Kharkiv. 

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