Salerno: in Costiera migliora la qualità delle acque, maglia nera ancora sulla foce del Sele

I rilievi svolti dall'Arpa Campania fanno sperare per la stagione estiva: lente la ripresa della qualitò delle acque a Cetara; ko Eboli e parte di Capaccio

I rilievi svolti dai responsabili Arpac
I rilievi svolti dai responsabili Arpac
Sabato 11 Maggio 2024, 16:22
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Il mare in gode di buona salute. Lo dimostra l'analisi sui prelievi che l'Arpa Campania ha effettuato lungo la costa regionale. E così non mancano le novità anche nel Salernitano. Sono state riammessi alla balneazione il tratto “Maiori 2” a Maiori e “Spiaggia di Minori” a Minori. Entrambi da “scarsi” diventano nuovamente balneabili e definiti anch’essi di nuova classificazione. Per questi tratti i Comuni, in sinergia con il gestore del servizio idrico, hanno documentato alla Regione una serie di interventi strutturali eseguiti sulla rete fognaria e sugli impianti di depurazione, che potrebbero spiegare il miglioramento della qualità delle acque di balneazione confermato dai dati analitici conformi del monitoraggio Arpac.

Per quanto attiene invece i divieti temporanei nelle acque della Costiera amalfitana, l’evento inquinante nel comune di Maiori (“Spiaggia di Maiori 1”) è subito rientrato con i prelievi del 29 aprile, più tempo invece è intercorso per revocare l’interdizione a Cetara (“Marina di Cetara”). Qui i primi campioni supplementari hanno riportato esiti sfavorevoli e solo successivamente, con gli esiti conformi dell’8 maggio, il tratto è stato riammesso alla balneazione.

Per Cetara, già nel sopralluogo del 16 aprile i tecnici Arpac avevano rilevato un’anomala immissione in mare nei pressi del punto studio antistante il torrente Cetus, segnalata tempestivamente alla Capitaneria di Porto di Salerno che ha poi attivato la Guardia Costiera di Cetara.

Le cause inquinanti sono poi state rimosse, come documentato alle autorità competenti dall’ente gestore del servizio idrico integrato e confermato dai riscontri analitici.

Ulteriori non conformità si sono verificate nella piana del Sele nei tratti di mare dei comuni di Eboli (tratto “Nord foce Sele”) e Capaccio (tratto “Villaggio Merola”) a ridosso della foce del fiume Sele, presumibile fonte di contaminazione, ma i prelievi dei primi di maggio hanno poi consentito di revocare il divieto temporaneo.

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