Bus vola dal viadotto maledetto sulla Napoli-Bari. Strage di pellegrini: 39 morti

Bus vola dal viadotto maledetto sulla Napoli-Bari. Strage di pellegrini: 39 morti
Lunedì 25 Maggio 2015, 21:26 - Ultimo agg. 21:38
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«Cercate di procurare 40 bare». La richiesta agghiacciante dà le dimensioni del dramma. Il bilancio di una giornata che avrebbe dovuto essere di festa e che invece si è trasformata per una fatalità, per un errore umano - saranno gli inquirenti ad accertarlo - in una domenica di sangue. Erano partiti per una gita di tre giorni all’Abbazia di Loreto nelle Marche, i pellegrini venuti da Pozzuoli, Giugliano, Marano. Ieri, anche una sosta a Pietrelcina dopo il pernottamento a Telese, poi la decisione di utilizzare la Napoli-Bari per rientrare a casa. Invece quasi tutti hanno trovato la morte nel pullman precipitato da un viadotto dell'autostrada A16 Napoli-Bari nella zona di Monteforte Irpino.



Un viadotto maledetto, considerato particolarmente pericoloso e già segnato nel tempo da altri incidenti, da altre tragedie. Mai, però, di questa terribile portata. Il bilancio è di 39 morti, solo undici i sopravvissuti, tutti feriti, e si tratta di sei donne, due uomini e tre bambini. Una trentina i feriti e tra questi sei bambini. Due di loro sono stati ricoverati al Santobono di Napoli, ma uno non ce l’ha fatta. Ma si teme che il bilancio sia destinato drammaticamente a salire. Bambini ce n’erano diversi, sul pullman della morte.



C’erano famiglie, nonne con nipotini, giovani donne. Terribili - secondo le prime ricostruzioni - le fasi della tragedia. La gomma posteriore sinistra dell’autobus, ha raccontato una ragazza che viaggiava su un’auto appena dietro, sarebbe esplosa facendo sbandare l’autobus che avrebbe investito alcune automobili incolonnate sull'autostrada. L’autista, anch’egli morto nell’incidente, avrebbe cercato di mantenere il controllo del mezzo senza riuscirvi: l’autobus ha sfondato il guard rail ed è precipitato in una scarpata dopo un volo di 25-30 metri.



L'autobus, giunto in velocità nei pressi di un improvviso rallentamento di traffico, forse dovuto alla coda del casello di Baiano, è finito in mezzo alla sterpaglia in una zona impervia che ha reso molto complesse le operazioni di soccorso. Ma non è esclusa l’ipotesi di un cattivo funzionamento dei freni. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco oltre che da Avellino anche da Napoli.



I feriti sono stati portati negli ospedali della zona, chi ad Avellino, chi a Salerno, altri a Nola. Sul luogo dell’incidente sono rimasti i corpi. Una fila di corpi adagiati sull’asfalto, coperti alla bell’e meglio da un lenzuolo bianco, da mani pietose. E accanto borse, zainetti, giubbotti colorati, tracce di una domenica che avrebbe dovuto essere lieve e invece s’è trasformata in tragedia. Una enorme, assurda tragedia.



L’autobus precipitato è un corpo mostruoso adagiato a ruote all’aria nella notte densa di dolore e di caldo, un groviglio di lamiere con il suo carico di morte. Gli uomini dei soccorsi lavorano senza sosta. Accanto ai vigili del fuoco, ai poliziotti, ai carabinieri si prodigano tanti volontari, le cellule fotoelettriche squarciano con la loro luce fredda una scena apocalittica. Il terrore, i pianti, le urla ora lasciano il posto ai soccorsi febbrili, alla dolorosa conta delle perdite. Lampi di luce illuminano particolari drammatici, struggenti.



Dal lenzuolo bianco che copre un corpo di donna sbuca una scarpa da ginnastica alla moda, di quelle con il marchio a lustrini che piacciono alle ragazze. Sulle prime se ne contano otto, di donne morte, e cinque uomini, ma il numero cresce di minuto in minuto. La polizia è in contatto con l’hotel di Telese Terme dove la comitiva aveva soggiornato sabato sera, prima di mettersi in viaggio. A bordo dell’autobus che può trasportare fino a 54 passeggeri, dovevano esserci, secondo le prime testimonianze, 47 o 49 persone. Sul cavalcavia ci sono auto distrutte, almeno una decina quelle coinvolte nell’incidente.



Dall’alto l’autobus quasi non si vede, tanto è fitta la vegetazione, ma il rumore delle motoseghe dei vigili del fuoco impegnati nelle opere di soccorso è incessante. L'autostrada A16 nella zona dell'incidente è stata chiusa al traffico determinando gravissimi problemi a tutta la circolazione del rientro domenicale del primo vero weekend estivo.



Fra le vittime, come s’è detto, anche l'autista del pullman che faceva capo alla «Mondo Travel» di Giugliano di Napoli, dove il pullman stava rientrando dopo il pellegrinaggio.
I corpi dellle vittime sono stati portati nell’Istituto comprensivo Don Bosco di Monteforte Irpino dove oggi avverrà il riconoscimento.