Sabato di sangue ad Acerra: i killer agiscono in mezzo alla folla ed uccidono un pregiudicato in piazza

Sabato di sangue ad Acerra: i killer agiscono in mezzo alla folla ed uccidono un pregiudicato in piazza
di Pino Neri
Sabato 19 Settembre 2015, 21:34 - Ultimo agg. 20 Settembre, 14:55
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Continua la lunga scia di sangue nel napoletano. Poco dopo le 19.30 di questa sera infatti è stato ucciso ad Acerra in piazza San Pietro un uomo, Adalberto Caruso, pregiudicato di 57 anni, cognato del boss Cuono Lombardi. Sul posto i carabinieri della Stazione di Acerra, diretri dal tenente colonnello Coppola, nuovo comandante del gruppo Castello di Cisterna.

L'agguato è avvenuto mentre l'uomo era su una panchina nei pressi di un'edicola votiva dedicata all'Addolorata.

Il killer - secondo le prime ricostruzioni sembra ci fosse poco distante un complice - non ha avuto paura di esporsi dato che ha agito mentre la piazza era gremita di gente che di sabato sera passeggiava tra i negozi ancora aperti o andava a fare la spesa nel vicino supermercato, aperto fino alle 21.

Sembra si sia trattato di una vera e propria esecuzione. Il killer infatti ha avvicina Caruso che ignaro prendeve il fresco sulla panchina e poi lo ha freddato con un solo colpo che lo ha raggiunto all'occhio sinistro. Scene di panico tra la gente che è scappata via in un attimo mentre la piazzetta all'improvviso è diventata un deserto, fino a quando non è arrivata l’ambulanza e a sirene spiegate le pattuglie dei carabinieri.

Dopo poco il traffico si è paralizzato rendendo difficile anche la corsa dell’ambulanza verso la vicina clinica Villa dei Fiori. Qui i medici hanno tentato di tutto su quel corpo coperto di sangue, ma Caruso dopo una manciata di minuti è morto.

In piazza i militari hanno rinvenuto un bossolo proprio nei pressi della panchina. Tutto intorno tanto sangue e due infradito, probabilmente cadute dai piedi di Caruso.

Raggiunto dal colpo di pistola, infatti l'uomo è caduto sulla siepe di recinzione dell'edicola. Immediatamente a Villa dei Fiori sono arrivati parenti ed amici della vittima che si sono accalcati davanti alla clinica piangendo disperati. I carabinieri hanno dovuto lavorare a lungo per tenere a bada rabbia e tensione.

Ad Acerra era conosciuto come «Ignazio ’a ’mbechera». Era sposato, aveva due figli. Aveva dovuto affrontare, a sentire gli inquirenti, diversi processi per vicende penali. Al momento non aveva alcuna pendenza. Nei dossier dei carabinieri e della polizia su Acerra il suo nome non compare come un affiliato.

Tuttavia, alla luce di quanto è accaduto questa sera, gli investigatori non escludono che in maniera diretta o indiretta avesse contatti con il mondo della malavita organizzata. Insomma, una figura non certo di spicco.