Amnèsia. Nel mirino due locali di Napoli, scatta la caccia agli spacciatori

Amnèsia. Nel mirino due locali di Napoli, scatta la caccia agli spacciatori
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 28 Luglio 2015, 08:35 - Ultimo agg. 13:01
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Vanno avanti le indagini dei carabinieri per cercare di stringere il cerchio intorno agli spacciatori che nelle ultime settimane hanno venduto l’amnèsia, o chissà quale altra roba, ai tre ragazzini napoletani che versano ancora in condizioni piuttosto complesse. Anche se per fortuna sembrano migliorare quelle della sedicenne che avrebbe riacquistato quasi del tutto le capacità motorie. Nel mirino degli investigatori i tre luoghi più frequentati dagli adolescenti dove i pusher con maggiore facilità riescono a piazzare la droga. Due i bar, uno nella zona Chiaia (ma non si tratta dell’area del Lungomare e nemmeno di quella dei cosiddetti baretti) e l’altro nel verde della collina di Posillipo. Poi un muretto. Sì, al parco Grifeo, quattro pietre dove i ragazzi si danno appuntamento quotidianamente. Un punto di ritrovo, un riferimento per gli adolescenti della zona dove purtroppo non ci si limita più alla socializzazione. «Su quel muretto - racconta una mamma - fanno di tutto. Basta passare di lì negli orari in cui i ragazzi non ci sono e osservare che cosa c’è a terra. Avanzi di spinelli, bottiglie di super alcolici, di birra e pure delle siringhe. Una situazione che va avanti da mesi. Possibile che le forze dell’ordine non sappiano quello che invece sanno tutti?». Domanda legittima alla quale gli investigatori rispondono con le indagini che, dopo la denuncia del Mattino, stanno andando avanti velocemente. Decisiva sarà la testimonianza che verrà offerta nelle prossime ore dai genitori della studentessa di sedici anni e da tutti i potenziali testimoni di un fenomeno sempre più radicato nel centro cittadino e non solo. Intanto, si susseguono le reazioni. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco: «Siamo molto preoccupati, - dice Luigi de Magistris - c’è un forte disagio complessivo di cui si sottovalutano i segnali». Il primo cittadino ha infatti ribadito l’importanza di incentivare le «politiche pubbliche sul territorio. Quali? Gli sportelli d’ascolto, i centri di salute mentale e la politica della sanità». Non solo. De Magistris ha anche sottolineato che «impegnare risorse economiche per il sociale non rappresenta un lusso». «Per questo - ha aggiunto - ci indigniamo quando dai governi arrivano i tagli che troppo spesso vanno a intaccare proprio i servizi necessari per dare risposte al disagio e alla sofferenza».

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