Napoli, le Terme di Agnano in vendita: «Rilancio o sul mercato»

Altri beni pubblici trasferiti a Invimit nell’elenco c’è anche Palazzo Moscati

Cancelli chiusi all’ingresso delle terme di Agnano
Cancelli chiusi all’ingresso delle terme di Agnano
di Luigi Roano
Venerdì 26 Aprile 2024, 23:35 - Ultimo agg. 27 Aprile, 15:33
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Le Terme di Agnano e Palazzo Moscati in via Cisterna dell’Olio - dove è nato e vissuto il santo Giuseppe - sono due nuovi cespiti che andranno ad alimentare il “Fondo Napoli” in Invimit, società immobiliare del Mef, forse già dalla manovra di aggiustamento del bilancio. Di sicuro il discorso verrà concretizzato con la costituzione formale di “Napoli patrimonio” che avverrà entro l’autunno, si tratta della nuova società in house che dovrà gestire il patrimonio immobiliare di Palazzo San Giacomo rilevando il ramo d’azienda dalla NapoliServizi. Terme di Agnano e Palazzo Moscati verranno conferiti a Invimit con lo scopo primario di valorizzarli o eventualmente venderli.

La sostanza è che il Comune si rivolge al mercato. Il punto centrale è che la messa a reddito del patrimonio immobiliare del Comune - sterminato che conta su oltre 65mila cespiti - è e sarà sempre al centro delle politiche economiche e finanziarie di Palazzo San Giacomo. Gravato ancora da oltre 4,5 miliardi di debito che è la somma del debito finanziario e quello da disavanzo, malgrado l’abbattimento dello stesso di oltre 700 milioni in due anni. E questo per ottemperare agli obblighi del “Patto per Napoli” voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e firmato con l’allora premier Mario Draghi che ha portato nelle casse del Comune un miliardo e 231 milioni.

Che sono serviti a evitare il default, ma che devono poi aiutare il Municipio a camminare con le sue gambe. Di qui la leva del patrimonio e quella fiscale in primo piano per fare cassa.

Perché Terme di Agnano e Palazzo Moscati? Chiaramente perché hanno i profili giusti per interessare il mercato immobiliare. E poi perché Terme di Agnano in particolare è stata vicinissima al fallimento e per ora è stata salvata dal Comune ma necessita di grossi investimenti. La manovra sulle Terme è possibile perché lo stesso Comune è riuscito a ricollocare tutti i dipendenti nelle altre aziende partecipate e quindi non si perderà nessun posto di lavoro. Le Terme sono incantevoli ma sostanzialmente abbandonate a loro stesse. Nonostante la loro storia, il fatto di essere immerse nel cuore dei Campi Flegrei e lo scenario che possono offrire.

Servono investimenti e il giusto know how che difficilmente può avere un ente pubblico. Il Fondo Napoli è composto per il 70% dal Comune e per il 30% da Invimit, e questo significa che sarà sempre il Municipio ad avere l’ultima parola sia per quello che riguarda i progetti di valorizzazione che per quelli di dismissione. E le Terme di Agnano collocate nell’area occidentale dove si sta costruendo la filiera del turismo, del tempo libero, del divertimento e dove insistono molti progetti, potrebbero essere una opportunità per gli investitori. Che potrebbero rilevare il ramo d’azienda e dare al Comune una percentuale oppure rilevare per intero il sito. Il termalismo è una delle componenti più significative per chi decide di andare in vacanza e rilassarsi e Napoli è in pieno boom turistico.

Su Palazzo Moscati - per il turismo religioso è un grosso richiamo e tra poco arriva il Giubileo che investirà anche Napoli - valgono le stesse teorie. Li il progetto è quello di fare il museo del Santo, recuperare i tanti appartamenti che ci sono sapendo che alcuni hanno degli assegnatari che sono stati però sfrattati dal Comune e potrebbero dimostrare di avere un titolo valido per accampare diritti. La restante parte degli appartamenti - siamo proprio dentro le viscere del Centro storico patrimonio dell’Unesco - potrebbero essere utilizzati per altre finalità.

 

In questo contesto va ricordato che il Comune dal Fondo e da Invimit ha già incassato una quarantina di milioni perché già sono stati conferiti alcuni cespiti: Palazzo Cavalcanti, i depositi Anm di Posillipo e del Garittone, Villa Cava a Marechiaro, la Galleria Principe di Napoli e il palazzo di Via Egiziaca a Pizzofalcone. Che si è rivelata anche una operazione per la legalità, in quanto era occupato abusivamente da esponenti di note famiglie camorristiche che sono stati cacciati via. Invimit e Comune hanno chiuso un primo accordo sulla scorta di 600 immobili che la società del Mef sta valutando per capire la loro appetibilità sul mercato. Quindi le Terme di Agnano e Palazzo Moscati sono solo un piccolo pezzetto della manovra che si completerà nei prossimi anni.

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