Auchan, arrivano le prime lettere di trasferimento forzato

Auchan, arrivano le prime lettere di trasferimento forzato
di Pino Neri
Martedì 1 Dicembre 2015, 12:14
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Sembrava che le tensioni fossero finite con l'accordo sindacale stipulato il 6 luglio scorso, accordo che ha sancito l'estromissione in mobilità incentivata di 1345 addetti del comparto italiano di Auchan. E invece non è così. La multinazionale francese della grande distribuzione ha infatti inviato a un primo gruppo di addetti dell'ipermercato di Pompei la lettera di trasferimento forzato, a centinaia di chilometri da casa.

Negli ipermercati di Roma dovranno recarsi i lavoratori part time, in quelli di Milano i full time.
Motivo: i 1345 dipendenti della mobilità appena consumata se ne sono andati via ma a prendersi l'incentivo per non fare più ritorno in Auchan sono stati soprattutto i lavoratori del centro-nord. Quelli del sud, in particolare quelli di Napoli e provincia, non se ne sono voluti andare. Sono rimasti perché nel Mezzogiorno le occasioni di trovare un nuovo lavoro una volta perso il precedente sono più ridotte che al nord.

Il risultato è che nel settentrione d'Italia hanno accettato la mobilità incentivata 250 dipendenti in più di quelli preventivati (l'incentivo per la fuoriuscita è stato di 30mila euro lordi per i full time e di 20mila lordi per i part time). Opposto il dato al sud, dove hanno lasciato l'azienda 200 addetti in meno di quelli programmati, 108 dei quali sono stati individuati nel comparto napoletano dei quattro ipermercati di Pompei, Mugnano, Nola e Napoli via Argine (il quinto, quello di Giugliano, è stato per il momento escluso dalla mobilità ).

Nel frattempo il sindacato confederale si rifiuta di firmare la proposta dell'azienda, che è quella di firmare la mobilità a Pompei e, per tutti gli addetti, la riduzione del salario del 25%. «Non possiamo firmare cose del genere - spiega Antonio Napoletano, della segreteria regionale Uiltucs - stanno davvero esagerando, andando ben oltre i limiti».

Ma oggi l'Ugl terrà un'assemblea con i lavoratori dell'ipermercato di Pompei. «Magari Auchan - si chiede polemicamente Pietro Menna, delegato Uiltucs - sta tentando di trovare un accordo solo con loro?». Il timore della Uiltucs è che un accordo che vada nella direzione auspicata dalla multinazionale possa fare da apripista per tutto il comparto napoletano. C'è poi sullo sfondo un altro problema: Auchan sin dalla fine dell'anno scorso non ha più voluto rinnovare il contratto nazionale di lavoro. La multinazionale è anche fuoriuscita da Confcommercio per poi approdare in Ferderdistribuzione.