Bimba rapita a Meta. Un castello di bugie svelato dal test del dna

Bimba rapita a Meta. Un castello di bugie svelato dal test del dna
di Daniela De Crescenzo
Mercoledì 8 Aprile 2015, 09:14 - Ultimo agg. 09:37
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Due madri, una romena e l’altra italiana, e (forse) un padre, o magari due. È difficile incastrare i pezzi di quel puzzle che ha rischiato di travolgere la vita di una bimba di quattro anni. Cominciamo dai fatti noti. La storia comincia in un piccolo comune del Casertano, San Marcellino, dove abita Francesco, un uomo di più di 40 anni che lavora in proprio nel settore edilizio. È lui che quattro anni fa alla nascita di Claudia (nome di fantasia) la riconosce. Alla moglie Francesco racconta di aver avuto la bimba da una relazione extraconiugale con una romena. In famiglia scoppia l’inferno: la coppia ha già tre figli, due femmine e un maschio, e la donna non è certo lieta della notizia. I litigi si susseguono e nei primi mesi di vita Claudia resta con la madre naturale che preferisce restare ignota per l’anagrafe:la donna vive di espedienti e abita nel casertano, tra Castel Volturno e Villa Literno.



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