Bacoli. Scioglimento del Centro Ittico Campano, oggi il consiglio discute la delibera

Bacoli. Scioglimento del Centro Ittico Campano, oggi il consiglio discute la delibera
di Patrizia Capuano
Sabato 1 Agosto 2015, 09:44 - Ultimo agg. 09:56
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BACOLI - La giunta ha approvato una delibera da sottoporre questa sera al Consiglio comunale convocato a Villa Cerillo, per lo scioglimento e la liquidazione del CentroIttico Campano Spa. La società pubblica ad intero capitale comunale gestisce i laghi Miseno e Fusaro con gli immobili adiacenti, un patrimonio pari al 20% dei beni della città. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione commenta. «È una svolta storica, mandiamo in liquidazione la società mantenendo in tempi record uno degli impegni più importanti del nostro programma di governo». Di fatto l’amministrazione comunale aveva annunciato «l’acquisizione diretta dei beni del Cic per favorire il rilancio delle attività e valorizzare i beni del compendio storico e immobiliare». Una decisione avvalorata dalle indicazioni della Corte dei Conti. Sottolineando il rischio dissesto del Comune, i giudici precisano «che gli Enti devono procedere alla riduzione del sistema delle partecipazioni societarie – riporta la delibera di giunta firmata dall’assessore al Bilancio, Alessandro Parisi - dal primo gennaio 2015 in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, mediante un piano di razionalizzazione anche attraverso l’eliminazione delle società non indispensabili alle finalità istituzionali dell’Ente, anche mediante messa in liquidazione o cessione». Sulla scelta della giunta interviene l'avvocato Giacomo Perreca, che in passato ha bloccato iniziative di affidamento del polo Cinque Lenze e del Parco della Quarantena, beni del Cic, a condizioni poco proficue per la società. Ultimo step, lo scorso anno, aver contestato l'affidamento a privati del compendio Cinque Lenze per una concessione trentennale ad un canone di soli 80mila euro annui. «Con lo scioglimento del Cic, si passa da una gestione privata ad una pubblica e così vengono meno le spese societarie – spiega l’avvocato Perreca - È una scelta positiva, una operazione utile in quanto non ci sono più costi di gestione della società che passa direttamente al Comune a mezzo dei propri uffici, quali avvocatura, tecnico, gare e contratti. E con una vigilanza più diretta dei beni da parte del Comando di polizia municipale». Il locale ente pubblico quindi ricorrerebbe ai suoi esperti e non ad esterni, con un taglio netto dei costi. I contratti resterebbero invariati. Le decisioni poi spetteranno alla giunta ed al consiglio comunale. Se questa sera l’assise civica a Villa Cerillo approva lo proposta della maggioranza, subentra un liquidatore per lo scioglimento della società. A lui il compito di recuperare i crediti, che superano il milione di euro. Intanto insorge l’opposizione consiliare. Simone Scotto Di Carlo, capogruppo di Forza Italia, afferma: «È un atto scellerato. Abbiamo ricevuto comunicazione del Consiglio, ma non hanno chiesto la nostra collaborazione. Si annuncia lo scioglimento della società senza averne approvato il bilancio, senza un piano di rientro e di gestione. I tempi tecnici sono di 280 giorni, non comprendiamo questa fretta». Critico anche il Pd. «Senza un lungimirante piano di liquidazione, tempi certi e modalità precise – afferma il segretario Michele Amirante - l’amministrazione chiede al Consiglio una delega in bianco per dare mandato al sindaco di sciogliere il Cic».