Giubileo a Napoli, forum al Mattino. Sepe: «Riprendiamoci i nostri valori». De Luca: «Francesco leader del mondo»

Giubileo a Napoli, forum al Mattino. Sepe: «Riprendiamoci i nostri valori». De Luca: «Francesco leader del mondo»
Mercoledì 9 Dicembre 2015, 08:48 - Ultimo agg. 12:29
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Giubileo a Napoli, tutto è pronto. Una sfida importante, ma anche una grande opportunità di sviluppo per la Campania. Sabato prossimo ci sarà la cerimonia inaugurale in cattedrale con l'apertura della Porta Santa. Sull'argomento si è svolto oggi un forum nella sede del Mattino al quale hanno partecipato il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca; insieme col direttore del Mattino Alessandro Barbano.



Giubileo: un tema universale dopo l'inaugurazione di ieri a Roma. Napoli giocherà un ruolo da protagonista.

Sepe: «In un periodo di transizione e di fronte a problemi che emergono nella vita religiosa e culturale il Giubileo rinnova il suo senso originario: è come il suono di un corno che richiama tutti a riprendere i valori fondanti per una riscossa, per non farci sopraffare da situazioni che sembrano travolgerci come una frana. Penso alla violenza del terrorismo; una bandiera che sventola per creare una nuova civiltà in nome di un dio falso, vendicativo, fatto di violenza. Il Giubileo chiama uomini e donne di buona volontà a reagire nel nome dei valori positivi».

Il dibattito sui valori è tornato presente anche nel mondo laico. Ma sul loro contenuto c'è sempre una certa incertezza.

De Luca: «Il Giubileo non ha solo un valore religioso. Il "Non abbiate paura" del Papa è un invito ad aprire mente e cuore agli altri. E' l'affermazione di valori umani permanenti. Aprirsi non significa indifferenza. E' una sfida rivolta a tutti gli essere umani, cristiani o musulmani. Uguaglianza, dignità: ecco i temi. Il Pontefice si presenta sulla scena mondiale come unico vero leader. E' l'unica figura che può esercitare orientamento sulla scena mondiale, dopo il crollo delle ideologie.»

La reciprocità del dialogo religioso. Il "dio falso" del terrore è una latenza dentro la cultura islamica o è una visione distorta che con l'Islam non ha nulla a che fare?

Sepe: «Si tratta di un Dio falsato. Che viene strumentalizzato per una propria ideologia. L'Imam di Napoli ha parlato di un tradimento del dio musulmano, che invece è dio di misericordia, fratellanza e accoglienza. Un dio che si prodiga per una convivenza civile per le persone».

C'è un destino comune con le sorti di camorra della Campania? Ieri lei, Cardinale, ha parlato di sottrarre i giovani alla malavita.

Sepe: «Qui c'è un grosso deficit educativo. Non si è mai cercato di risolvere a monte la deriva dei valori. Di fatto sono stati capovolti valori cristiani e umani e ne sono stati dati altri, più facili ma negativi. Credo che sia colpa di tutti noi: non abbiamo saputo formare ed educare ai valori autentici. In una realtà di crisi è chiaro che si è in balia di chi getta l'esca e facilmente riesce ad avere risultati. La chiesa spesso ha dimenticato il fattore sociale che l'insegnamento religioso comporta. Facciamo sistema per ribaltare le cose».

Recentemente è stato chiesto dai giovani napoletani al Prefetto di aprire le scuole anche di pomeriggio nei quartieri difficili. Come la vede la Regione e cosa può fare?

«Puntiamo sul 'Progetto scuole aperte': impegneremo i nostri fondi per farlo. Importante è sapere quello che si fa nelle scuole. Veniamo da decenni di emergenze educativa e il principio di autorità è stato distrutto. Ognuno deve sapere che c'è un limite, che si può comandare e obbedire. Una libertà senza limiti non esiste. Non si risolve tutto nel sociologismo, ci sono tante componenti. La crescita economica e il dare lavoro è importante».

Di fronte al Giubileo la Campania si apre. E' anche una grande occasione turistica. Come pensate di sfruttarla?

«C'è stata una vera ondata di presenze. Non c'è dubbio che c'è stata una forte ripresa di attenzione, persino al di là dei nostri meriti: il nostro patrimonio è unico al mondo. Dobbiamo avere l'intelligenza di utilizzare in modo proprio quest'ondata cercando di valorizzarla. Il Giubileo crea un clima di maggiore spiritualità: qui accogliamo pellegrini che siano legati ai nostri siti religiosi, che sono di valore straordinari. Dobbiamo prepararci e darci organizzazione, che spesso ci manca. La Carta del Pellegrino e la tecnologia sono strumenti da mettere in campo. Ci attiveremo per creare una ferrovia Benevento-Pietrelcina. Più mobilità per Pompei: creiamo itinerari con 10 percorsi per i fedeli, con i siti più importanti. Da qui il flusso sarà permanente».

Sepe: «In Campania puntiamo a offrire ai fedeli un pacchetto di itinerari completi giornalieri, per portarli da Roma in Campania».

Napoli è una delle città che hanno più chiese in Italia, spesso abbandonate ed esposte al saccheggio. Le risorse sono poche, cosa si può fare per non distruggere questo patrimonio?

Sepe: «Non tutte le chiese sono della Curia. Il 75% a Napoli è di proprietà di Ministero dell'Interno, Demanio e Comune. Il 25% è della Chiesa; per quel che ci riguarda abbiamo creato una commissione e fatto concorsi internazionali per il comodato gratuito di 30 anni con due condizioni: il restauro e l'utilizzo socio-culturale. Ma purtroppo non c'è molta disponibilità economica per portare fino in fondo il progetto.

De Luca: «Paghiamo una palude burocratica, che divora tutto. Preferiamo far cadere a pezzi le cose piuttosto che avere una dimensione dinamica».

(a cura di Marco Perillo)

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